Il Ministero dei Trasporti risponde alla Claai
di ACHILLE CAPONE
Il Coordinamento Regionale dei Centri di Revisione aderente alla Claai Campania e diretto dall’ing. Luigi De Luca Bossa ha inviato, nei mesi scorsi, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ing. Pietro Lunardi la richiesta di aumento delle tariffe di revisione.
La richiesta di adeguamento, emersa con forza nel corso delle ultime riunioni del Coordinamento, si basava, sostanzialmente, su quattro punti principali così sintetizzati : a) a distanza di cinque anni ( oggi sono, ancora, in vigore le tariffe stabilite dal D.M. 143 del 22/03/99) la sola inflazione ha assorbito circa il 20% del potere di acquisto della tariffa; b) le revisioni non interessano più un solo tipo di veicolo come nel 1999, ma una serie di veicoli, come le vetture o i mezzi commerciali, i ciclomotori, i motoveicoli, i tricicli e gli autoveicoli per trasporti specifici, che necessitano di operazioni diverse mentre la tariffe applicata è sempre la stessa; c) il costo delle attrezzature per permettere le nuove revisioni e per adeguarsi al nuovo sistema informatico, denominato MCTC Net, è lievitato notevolmente; d) l’avvento dell’euro ed i conseguenti effetti inflattivi.
E’ appena il caso di evidenziare che l’entità della richiesta di adeguamento è in linea con le tariffe praticate in alcuni altri Paesi della Comunità Europea come Inghilterra, Germania, Francia, Austria, Olanda, ecc.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rispondendo alla richiesta del Coordinamento Regionale Centri Revisione CLAAI (vedi testo della lettera a lato) ha riconosciuto la giustezza delle motivazioni apportate. Secondo il Ministero l’adeguamento della tariffa già dal 2003 non è potuto avvenire solo perché un’espressa previsione legislativa (finanziaria 2003) bloccava fino a tutto il 31 dicembre 2003 ogni aumento tariffario. Ora, in considerazione che detta sospensione non è stata prorogata né si prevedono normative in materia, il Ministero ha predisposto un nuovo schema di decreto, riferito al biennio 2004 – 2005, con il quale saranno ridefinite le tariffe.
Naturalmente, considerato che l’aumento tariffario (che speriamo trovi favorevole esito) non è certamente l’unico dei problemi che affliggono i Centri di Revisione, bisogna che le imprese continuino ed intensifichino la mobilitazione, la vigilanza ed il controllo degli atti normativi che riguardano la gestione delle loro aziende.
Oltre alla problematica dell’adeguamento delle tariffe, urge affrontare un’altra questione altrettanto importante per la vita di molte piccole aziende .
Negli ultimi tempi le revisioni effettuate in sedi diverse da quelle della MCTC, ai sensi della precedente disciplina prevista dalla legge 870/86, gradualmente stavano per essere superate, così come più volte hanno richiesto i Centri di revisione.
Ora, con rammarico e con vera sorpresa, è intervenuta di recente ( il 10 maggio 2004) una circolare del Dipartimento per i Trasporti Terrestri – Direzione Generale della Motorizzazione – che, contraddicendo gli indirizzi stabiliti dalla precedente Amministrazione del Ministero che miravano ad eliminare la “proliferazione di sedi operative” autorizzate ai sensi della legge 870/86, ha sostanzialmente riesumato la vecchia normativa riconoscendo addirittura “gli studi di consulenza automobilistica” come soggetti privati con facoltà ad effettuare le revisioni.
A parte la prevedibile poca organizzazione e la dubbia competenza tecnica degli “studi” in materia di revisioni, la scelta operata dall’Amministrazione non risulta né logica né giusta rispetto agli interessi dei Centri di Revisione formati, per lo più, da piccole imprese, singole o associate, che hanno investito molto, in questi anni, sia in mezzi che in professionalità.
Allo scopo di evitare di rendere vani i sacrifici di tanti imprenditori è assolutamente necessario adoperarsi perché la suddetta circolare venga immediatamente ritirata.