Moneta di conto unica dal primo gennaio
Una delle tappe fondamentali per il processo di realizzazione dell’Unione economica e monetaria è costituita dall’ introduzione della moneta unica.
Il passaggio dalla moneta nazionale a quella comunitaria è, però, avvenuto in modo progressivo, attraverso tre fasi temporali.
Ripercorrendo brevemente l’iter si può affermare che nella prima fase, dal 1990 al 1993, gli Stati membri si sono impegnati a realizzare un progressivo avvicinamento delle politiche economiche interne al fine di rendere possibile l’introduzione di parità fisse fra le loro monete.
Nella seconda, iniziata il 1° gennaio 1994, ruolo fondamentale hanno avuto l’Istituto monetario europeo (Ime), l’Ecu e la preparazione dell’organizzazione della Bce, la Banca centrale europea.
Quest’ultima ha, infatti, visto ampliati notevolmente i propri compiti nella terza fase, aperta il 1° gennaio 1999.
In tale data ha cessato di esistere l’Ecu, sostituito dall’euro, moneta unica che diverrà la sola moneta ufficiale a partire dal 1° gennaio 2002.
Durante l’attuale periodo transitorio (1° gennaio 1999 – 31 dicembre 2001) continua la circolazione di monete nazionali che potranno essere utilizzate solo fino al 28 febbraio 2002, data oltre la quale perderanno il loro status di valuta legale, mentre l’euro potrà essere utilizzato per le operazioni di pagamento e incasso che non prevedono l’uso di contanti.
Le imprese, nell’attuale fase di transizione, hanno una triplice possibilità: possono continuare ad operare in moneta nazionale, utilizzare già l’euro, o utilizzare tanto la lira quanto l’euro.
La seconda opzione comporta per l’impresa i maggiori costi necessari per attuare la completa conversione delle attività aziendali in euro, comprese la fatturazione e la contabilità, ma ha il vantaggio di evitare che la stessa arrivi impreparata alla fase finale della realizzazione dell’ Unione monetaria europea.
L’introduzione dell’euro non influirà, poi, in nessun modo, sui rapporti giuridici in corso.
Non potrà modificare i termini di alcun contratto, giustificare l’inadempimento o comportare la liberazione di una delle parti del contratto o, infine, consentire la risoluzione unilaterale dello stesso.
L’ingresso della nuova moneta, inoltre, comporterà l’automatica “ridenominazione” dei contratti in euro, intendendosi con tale espressione la modifica dalla lira all’euro delle unità nelle quali sono espressi i valori monetari presenti in un contratto.
Particolarmente rilevante appare in materia il decreto legislativo 213/1998 che ha disciplinato in dettaglio la redazione del bilancio e la tenuta dei documenti contabili obbligatori da parte delle imprese nella fase transitoria.
Già a decorrere dal 1° gennaio 1999 le imprese possono aver adottato l’euro quale moneta di conto in sostituzione della lira; a decorrere dal 1° gennaio 2002, l’adozione dell’euro sarà obbligatoria.
Quando l’euro, a decorrere dal 1° gennaio 1999 è stato adottato quale moneta di conto, i documenti contabili obbligatori a rilevanza esterna riferiti ad una data compresa tra il 1° gennaio 1999 e il 31 dicembre 2001, possono essere stati redatti e pubblicati in euro. I documenti contabili obbligatori a rilevanza esterna riferiti a date successive al 31 dicembre 2001 devono essere redatti in euro.
Nel periodo transitorio, a partire dalla data relativa al primo documento contabile obbligatorio a rilevanza esterna redatto in euro, tutti i documenti riferiti a quella data e successivi dovranno redigersi in euro, salvo che ricorrano particolari ragioni nei documenti anzidetti.
Il decreto legislativo 213/1998 ha poi aggiunto un secondo comma all’articolo 2435 del Codice civile secondo cui “il bilancio pubblicato in lire può essere pubblicato anche in euro, utilizzando il tasso fisso di conversione”.
Tale norma va interpretata come libera scelta per le imprese di mantenere nel periodo transitorio la propria contabilità in euro solamente in aggiunta a quella in lire, che resta l’unica obbligatoria.
Tutto ciò fino a quando dal 1° gennaio 2002 il comma citato verrà naturalmente abrogato in quanto la pubblicazione dei bilanci in euro diverrà obbligatoria e la lira non potrà più essere usata come moneta di conto.
Gianluca Stanzione
dal Notiziario CLAAI – Novembre 2001