di ALESSANDRO LIMATOLA – Segretario Generale CLAAI
Nonostante da più parti si parli di semplificazione amministrativa molto poco si è finora fatto su questo terreno; eppure è l’unico aspetto su cui si può intervenire
non solo evitando ulteriori impegni di spesa per le Amministrazioni ma potendo recuperare efficienza e, quindi, portando in ultima analisi risparmi.
Siamo consapevoli che semplificare la relazione tra imprese e PA non è cosa semplice perché il deficit più importante è di tipo culturale; può essere colmato ma richiede tempo, in alcuni casi generazioni.
Questo però non significa che non si possano realizzare in tempi brevi alcuni interventi urgenti – e comunque importanti – per snellire il rapporto con la PA.
I filoni d’intervento a nostro giudizio sono essenzialmente quattro:
Fisco, Semplificazioni procedurali per l’avvio di attività, Lavoro, Giustizia.
Fisco
a) Sempre più sono le imprese esposte per debiti fiscali e previdenziali e nello stesso tempo creditrici delle PP.AA. in generale impossibilitate, a causa del patto di stabilità, a pagare i propri impegni di spesa.
Specie per le PMI si può e si deve immaginare un meccanismo di compensazione straordinaria ed automatica di debiti e crediti.
b) Spesso non chiare sono le norme in tema di accertamento.
Questo lascia grande – talvolta troppo – spazio agli Uffici Fiscali i quali spesso, in assenza di un effettivo coordinamento tra loro, giungono a conclusioni difformi da territorio a territorio creando così grandi incertezze per le imprese italiane e per quelle estere.
A titolo di esempio è quanto avviene per gli accertamenti sull’abuso di diritto e sull’elusione fiscale: il potere di contestazione è pressoché illimitato in capo agli uffici, al limite dell’arbitrio.
La ricetta potrebbe essere la codificazione dei principi sui temi dove c’è maggiore contenzioso tra Imprese ed Uffici Finanziari.
Ed infine perché non pensare anche al ripristino di un accordo fiscale, specie con quelle imprese che hanno dimostrato di essere regolari ed in linea con le medie di settore?
Lavoro
Troppi adempimenti, troppe attività formali, troppi rischi di commettere errori.
Bisognerebbe semplificare le scadenze fiscali e previdenziali e quelle assicurative concentrandole ed unificandole.
Ripensare le politiche pubbliche sull’apprendistato uniformando i programmi ai parametri comunitari, al fine di rendere realmente i giovani in grado di acquisire la professionalità prescelta riscontrabile agevolmente attraverso la percentuale di occupazione in esito alle attività formative svolte, appare una misura semplice che va nella direzione della modernità.
Superare od allungare i limiti temporali per la stipula dei contratti di lavoro a termine acausali specie per i nuovi assunti e/o per l’assunzione dei giovani il cui tasso di disoccupazione è oramai a livelli insostenibili.
Un principio potrebbe essere adottato anche nella pubblica amministrazione dove il livello di produttività del lavoro è ad un livello tra i più bassi d’Europa; una simile misura – accompagnata dall’incentivazione all’esodo del personale esistente – potrebbe portare uno ringiovanimento (anche di mentalità) della struttura amministrativa.
Semplificazioni procedurali per l’avvio di nuove attività
Rendere effettivi gli sportelli unici per le attività produttive ed accelerare l’informatizzazione dei servizi di autorizzazione ed assistenza delle imprese.
Favorire la reale operatività delle Agenzie per le Imprese disegnando per esse il ruolo fondamentale di accompagnamento delle start up.
Giustizia
Semplificare ulteriormente la geografia giudiziaria puntando su tempi e termini processuali perentori e ravvicinati. Puntare sulla informatizzazione della Giustizia, specie quella civile, e non deflettere assolutamente sull’obbligatorietà del processo civile telematico a partire dal 30 giugno 2014.
Si tratta di intervenire su aree ed ambiti che interessano la vita quotidiana delle imprese e dei cittadini; interventi questi che oltre ad essere, come si è visto, a “costo zero” sono in grado, all’opposto, di portare efficienza ed efficacia nella macchina amministrativa pubblica e, quindi, in ultima analisi risparmi di spesa.
Ci auguriamo che accanto alle riforme istituzionali che incideranno certamente sulle prossime generazioni, si possa intervenire anche sulla vita quotidiana di imprese e famiglie fornendo loro un giusto supporto in un momento di grande difficoltà.