Gli interventi presentati come oggetto del provvedimento anti crisi del Governo appaiono senz’altro condivisibili ma non sufficienti.
In primis, senz’altro positivo – per il sistema della imprese – è il rifinanziamento dei confidi ma – siamo convinti – di dubbia attuazione sarà, con ogni probabilità, il relativo provvedimento.
Infatti, la copertura finanziaria per tale misura prevista in €. 450 milioni sembra che sia ricercata nelle somme che lo Stato conta di incassare dalle revoche dei finanziamenti ex L. 488 .
Una pia illusione!
Specie ove si considerino i tempi della Giustizia italiana per l’accertamento per non parlare di quelli necessari al recupero di un credito.
Tuttavia, passaggio centrale del provvedimento in esame è l’estensione (per la prima volta) della contro-garanzia alle imprese artigiane che, da sempre, si dimostrano la struttura portante dell’Economia italiana.
Si tratta dell’unico comparto che riesce realmente ancora a combattere e che, pur tra mille difficoltà, non è stato travolto dalla crisi.
Ma la buona volontà e la determinazione non bastano più!
Occorrono misure serie e reali per il sostegno dell’impresa minore, senza la quale in Italia, ci saremmo trovati e ci potremmo trovare in difficoltà analoghe a quelle che hanno colpito nel recente passato economie giudicate più “evolute” della nostra.
A questo proposito il rifinanziamento dei Confidi non può essere condizionato all’utilizzo di risorse incerte sia sotto il profilo del “se” che sotto quello del “tempo”, fattore quest’ultimo divenuto oramai importantissimo quanto il primo.
A nulla vale (ed in taluni casi è controproducente) riconoscere incentivi se gli stessi non vengono poi effettivamente ed in tempi brevi trasferiti alle imprese.
Senz’altro attuale è la semplificazione amministrativa e burocratica presentata dal Governo.
Anche in questo caso, però, oltre all’annuncio del provvedimento vanno predisposti quei necessari decreti attuativi (che deve elaborare proprio la burocrazia ministeriale!) per rendere chiare ed effettivamente più brevi e certe le procedure.
Altro aspetto che riteniamo importante e che ci sembra essere stato trascurato, se non ignorato, nel pacchetto anticrisi è la creazione di forme di incentivazione, come il credito d’imposta – automatiche – che evitino alle imprese di attendere i tempi biblici della P.A. ovvero di essere sottoposte ad asfissianti procedure, talvolta inutili e sempre molto dispendiose.
Infine, un ulteriore argomento ci sembra di attualità e nel contempo non oggetto di discussione: favorire – anche sul piano culturale – l’incontro tra Manager e Minore Impresa.
In molti casi, infatti, posto che il Management delle PMI è per lo più circoscritto alle strutture familiari, il declino di importantissime realtà è causato dalla mancanza di (adeguate) competenze manageriali, diverse dalla ristretta cerchia parentale. Parimenti, moltissime realtà economiche potrebbero con un efficace supporto manageriale realizzare o accelerare, in tempi brevi, quel processo di internazionalizzazione che, da troppo tempo, è soltanto oggetto di “Buone intenzioni” .
Favorire l’incontro tra Manager (qualificati) e minor impresa, porterebbe, senza grandissimi costi, indubbi vantaggi alla Competitività delle nostre Imprese ed all’Economia.