Il decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012 – “spending review”- risponde all’obiettivo di ottimizzare le procedure e le articolazioni dello Stato per un buon funzionamento dell’apparato statale, senza incidere sulla quantità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni.
Ciò si ricava dalla relazione presentata dal Governo, che precisa come i risparmi ottenuti consentiranno di evitare l’aumento di due punti percentuali dell’Iva sia per gli ultimi tre mesi del 2012 che per il primo semestre del 2013.
Tra le misure fiscali adottate dal decreto rientrano la riduzione dell’aggio sulle somme riscosse da Equitalia e la posticipazione e la riduzione a regime del previsto incremento delle aliquote Iva.
Sui ruoli emessi a partire dal 1° gennaio 2013 la misura dell’aggio di Equitalia passa, in caso di pagamento del ruolo oltre il 60° giorno dalla notifica della cartella di dal 9% all’8% e, nelle ipotesi di pagamento entro i 60 giorni dalla notifica della cartella, dal 4,65% al 3,65%.
Tale riduzione potrebbe arrivare fino ad un massimo di quattro punti percentuali, qualora si accerti un miglioramento nei saldi tendenziali di finanza pubblica, correlato anche al processo di ottimizzazione ed efficientamento nella riscossione dei tributi e di riduzione dei costi di funzionamento del gruppo Equitalia.
Inoltre, viene spostato e fortemente ridimensionato il previsto, ulteriore, incremento delle aliquote Iva.
1.) dal 1° luglio 2013 (prima 1° ottobre 2012), l’aliquota Iva ordinaria aumenta di 2 punti percentuali, raggiungendo pertanto il 23%, e l’aliquota Iva ridotta del 10% aumenta anch’essa di 2 punti percentuali, raggiungendo il 12%;
2.) dal 1° gennaio 2014 sia l’aliquota ordinaria che l’aliquota ridotta, invece di aumentare ulteriormente come sarebbe stato previsto, si riducono di un punto percentuale raggiungendo, rispettivamente, il 22% e l’11%.
Infine, con la legge di stabilità per l’anno 2013 ovvero con i provvedimenti legislativi in materia fiscale ed assistenziale da emanarsi entro il 30 giugno 2013 sono indicate le misure di attuazione del programma di razionalizzazione della spesa pubblica e le disposizioni afferenti all’eliminazione o riduzione di regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale, che possono evitare completamente gli incrementi dell’Iva sopra richiamati.