Le proposte della Claai sul Bilancio preventivo 2004 presentante all’audizione della II^ Commissione Consiliare Regionale – Commissione Bilancio
La Claai – Associazione dell’Artigianato e della Piccola impresa della Regione Campania – di seguito formula alcune osservazioni sulla proposta di bilancio della Regione Campania per l’anno finanziario 2004
PREMESSA
L’analisi dell’attuale congiuntura economica – che fa registrare una preoccupante stagnazione dei consumi e della produzione – determina l’assoluta necessità che la Regione Campania attivi politiche economiche che agiscano da motore di sviluppo dell’artigianato e della piccola impresa.
Malgrado questi segnali non incoraggianti, le imprese artigiane e le piccole e medie imprese della Campania hanno continuato a far registrare, in termini numerici, un saldo attivo ed un aumento della produttività complessiva. Con ciò hanno fornito un positivo contributo alla dinamica del mercato del lavoro, anche grazie ad un modello organizzativo fondato sulla flessibilità e sul veloce adeguamento alle nuove esigenze del mercato.
Tale vitalità non è stata, però, sostenuta da provvedimenti legislativi regionali adeguati.
In primo luogo è necessario evidenziare il ritardo regionale nella definizione di politiche di semplificazione (legislativa e amministrativa) e nella realizzazione del decentramento delle funzioni amministrative alle Autonomie locali, che oggi deve tenere necessariamente conto delle nuove potestà legislative attribuite alle regioni e dei nuovi processi di gestione degli strumenti di sviluppo locale.
In questo nuovo contesto si deve rimodulare la normativa regionale di sostegno all’artigianato ed alle PMI, riscrivendo quella attuale in parte superata, non solo per incuria, ma anche perché è prevalsa, in questi anni, la convinzione che l’artigianato fosse un settore residuale.
Occorre un insieme di norme e di sostegni economici, facilmente utilizzabili, che rendano più semplice il “fare impresa” e che favoriscano sia lo sviluppo di un sistema di cooperazione ed integrazione a rete che di un sistema di relazioni territoriali tipico dei sistemi produttivi locali.
E’ necessario sostenere tali processi di crescita dell’artigianato in modo da fornire alle imprese gli strumenti necessari per competere nei nuovi contesti di mercato, consentendo loro di superare i problemi connaturati alle piccole dimensioni, senza, però, rinunciare ai vantaggi di “essere piccole”.
Negli ultimi anni, su temi importanti come le incentivazioni per l’ammodernamento degli impianti e l’aggiornamento tecnologico, per lo sviluppo e la qualificazione dell’occupazione (vedi la situazione paradossale creatasi per l’apprendistato), per l’accesso al credito si è operato da parte della Regione in maniera non soddisfacente.
Nell’ambito di queste “nuove politiche”, la CLAAI ritiene prioritari interventi nei settori: I) CREDITO, II) INCENTIVI ALL’OCCUPAZIONE e III) INCENTIVI ALLO SVILUPPO, da sostenere nel modo seguente con significative scelte nel bilancio 2004:
I) CREDITO E CONFIDI
Relativamente al CREDITO negli anni passati la Regione Campania aveva ritenuto opportuna una azione di sostegno alle cooperative artigiane di garanzia. Si deve registrare che da quasi un decennio la L.R. 2/85, che prevede la concessione di contributi per favorire la patrimonializzazione e la integrazione delle perdite subite da Confidi, non è stata finanziata. Nonostante ciò i Confidi Artigiani hanno continuato ad operare svolgendo l’importante funzione di agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese artigiane. Nel 2004 è stata emanata la nuova Legge Quadro sui Confidi che detta nuove regole per l’operatività degli stessi.
Tale legge prevede, tra l’altro, quale condizione per l’operatività, una forte patrimonializzazione (fondo consortile o capitale sociale non inferiore a 100 mila euro), oltre a più rigidi requisiti strutturali. Tale situazione determina la necessità di incentivare i processi di fusione tra Confidi che vanno favoriti attraverso modifiche legislative e sostenuti con opportune incentivazioni.
In questo quadro, che già di per se pone seri problemi di accesso al credito, si innesta il provvedimento del Presidente della Giunta Regionale e l’ordinanza del TAR Campania n. 2479 del 4/6/03 che ha bloccato il bando di gara a procedura aperta previsto dalle norme del POR Campania 2000/2006 misura 4.2 lettera G – Provvidenze per i Confidi. Tale bando prevedeva la costituzione di fondi di garanzia per agevolare il credito finalizzato agli investimenti.
Da allora non si è a conoscenza di altre azioni per rimuovere le eventuali incongruenze contenute nel bando.
Si rischia di perdere ingenti risorse (46,5 milioni di euro) per il triennio 2003/2005.
Pertanto, si rende urgente apportare le dovute modifiche al Complemento di Programmazione e prevedere, nel nuovo bando, il coinvolgimento dei Confidi locali stabilendo che avranno titolo preferenziale nell’aggiudicazione della gara i concorrenti che nel loro progetto prevedano il collegamento con i Confidi, anche appositamente e temporaneamente raggruppati.
II) INCENTIVI ALL’OCCUPAZIONE
Per quanto riguarda l’OCCUPAZIONE particolare favore ha registrato tra le imprese artigiane l’art. 13 della L.R. 28/87 che incentiva l’assunzione di apprendisti attraverso la concessione di contributi a parziale abbattimento del costo del lavoro.
Fino al 2001 tali contributi sono stati regolarmente concessi favorendo l’assunzione di circa 2000 apprendisti per ogni triennio.
Il bilancio 2002 non ha stanziato alcuna somma, mentre il bilancio 2003 ha stanziato 1.900.000 euro, non sufficiente a soddisfare nemmeno le istanze presentate nel 2003. Stessa somma, di 1.900.000 euro, si propone nel bilancio 2004.
Inoltre, per effetto dell’ art. 5 della Legge Regionale 11 agosto 2001 n. 10 “Disposizione di Finanza Regionale anno 2001”, la norma che affidava all’Ersva l’istruttoria delle richieste di contributo è stata abrogata. Ad oggi non è stato ancora chiarito quale soggetto debba svolgere tale istruttoria. In conseguenza di tale situazione di stallo non è stato possibile utilizzare le già insufficienti risorse previste nel bilancio 2003.
Questo strumento ha interessato negli anni molte imprese artigiane che hanno assunto migliaia di apprendisti. Vale la pena di ricordare che nel 2002 e 2003 sono state inoltrate rispettivamente 1.080 e 1150 domande; poiché più di mille domande sono state presentate nel 2004, il totale dei nuovi apprendisti assunti nel triennio considerato è di oltre 5000 unità. Tali numeri, evidenziano l’utilità e l’attualità, nonostante il tempo trascorso, della norma in questione.
Per questo motivo appare necessaria un’adeguata attenzione da parte dell’Ente Regione sia in ordine alle risorse finanziarie stanziate sia per la semplificazione ed accelerazione dell’ istruttoria.
Su un tema importantissimo come l’apprendistato, in una realtà territoriale dove la disoccupazione, soprattutto giovanile, è dilagante, negli ultimi anni la Regione ha stanziato pochissimo ed ha complicato le procedure con provvedimenti che rendono, di fatto, non operativo l’intervento di sostegno.
L’apprendistato nell’artigianato va con forza rilanciato e sostenuto perché, oltre al normale sbocco occupazionale svolge un’azione importantissima di formazione professionale
III) INCENTIVI ALLO SVILUPPO
Per quanto concerne gli incentivi allo sviluppo è necessario riassumere, brevemente la storia degli ultimi anni.
Con l’art. 16 della L.R. 16/2002 (Legge Finanziaria Regionale per l’anno 2002) sono state abrogate le norme previste dal titolo I° “Agevolazioni Finanziarie” della Legge Regionale 28/87 e, pertanto, sono scomparsi tutti gli incentivi regionali per gli artigiani che investono.
Dopo oltre un anno e mezzo, con Delibera di Giunta Regionale del 19/12/2003 (pubblicata sul BURC del 19/01/04), sono state approvate le “linee guida per l’attuazione del nuovo regime d’aiuti a favore dell’Artigianato”; tale regime concede contributi in conto capitale, in conto interesse o sottoforma di bonus fiscale alle imprese artigiane che investono.
Alle “linee guida” – che prevedono uno stanziamento di ben 15 milioni di euro (mediante l’utilizzazione di Fondi regionali, fondi POR e di parte del fondo unico per le attività produttive)- dovrebbe seguire uno specifico bando attraverso cui regolare condizioni, modi e tempi per la concessione ed erogazione delle provvidenze.
Con la richiamata delibera è stata disposta la sospensione della convenzione con l’Artigiancassa S.p.A. essendo stata espressa la volontà di “modificare le modalità attuative delle agevolazioni di cui alla Legge 949/52”.
Da quasi un cinquantennio (in tutta Italia) i prestiti a tasso agevolati previsti dalla Legge 949/52 (cosiddetti prestiti Artigiancassa) hanno rappresentato uno strumento utilissimo per le imprese artigiane permettendo loro di investire, rinnovare, ristrutturare, ammodernare ed acquistare scorte di materie prime.
Il “nuovo regime di aiuti” regionale non può e non deve sostituire tale “storico” strumento agevolativo ma si deve ad esso aggiungere.
Infine, alcuni dubbi sorgono sulle somme stanziate sul cap. 4006 pari ad euro 1.200.000.
L’art.6 della L.R. 28/87 prevede sia la concessione di contributi in conto interessi sui mutui contratti dalle imprese artigiane ai sensi della L. 949/52 (intervento giudicato positivamente dalla Claai) sia il finanziamento di società di promozione, commercializzazione, ed assistenza alle imprese.
Nel caso le somme stanziate servissero per finanziare dette società la Claai manifesta il suo netto dissenso, ritenendo assolutamente prioritari quegli interventi agevolativi che portino le risorse regionali, direttamente e non indirettamente, alle imprese ( confidi e misure per le assunzioni).
PROPOSTE DI MODIFICA DEL BILANCIO
I) CREDITO
– UPB 2.67.149 – CAP. 4054 Intervento a sostegno dei Confidi
· il titolo del capitolo va così modificato:
“contributi in conto capitale alle cooperative artigiane di garanzia per la
integrazione del patrimonio sociale e per favorire processi di fusione (art. 1,
comma 1, lettera A e art. 5 e 7 ter L.R. 3.1.1985, n. 2)”
· La somma stanziata per il medesimo capitolo va portata, dagli attuali 80.000 euro ad almeno 1.000.000,00 euro (per l’adeguamento dello
stanziamento si propone l’utilizzo delle somme inutilmente stanziate sul cap. 4060 pari ad euro 650.000)
– UPB 2.67.150 Cap. 4058
prevedere uno aumento di stanziamento a 50.000 euro per soddisfare tutte le domande presentate.
– UPB 2.67.149 Cap. 4060
considerato che non risultano operativi Consorzi Artigiani di garanzia aventi le caratteristiche previste dall’art. 7 bis L.R. 3/1/85 n.2, le somme stanziate, pari ad euro 650.000, non trovano alcuna giustificazione. pertanto, se ne chiede la cancellazione e lo spostamento della somma corrispondente sul capitolo 4054 della medesima UPB.
– UPB 2.67.152 Cap. 4006
conferma della somma stanziata pari ad euro 1.200.000 semprechè sia utilizzata per concedere contributi in conto interessi sui mutui contratti da imprese artigiane ai sensi della L. 949/52 previsti dai comma 1-2-3 art. 6 L.R. 28/87.
Nel caso in cui tale previsione fosse stata inserita al fine di finanziare le società previste dal comma 4 e successivi art. 6 L.R. 28/87, la stessa dovrà essere stornata e trasferita sul capitolo 4134 della UPB 2.67.151.
· Modifiche alla legge regionale n. 3.1.1985 n. 2 al fine di favorire la fusione tra i confidi:
– Dopo l’art. 7 bis aggiungere il seguente articolo 7 ter:
“Al fine di incoraggiare la fusione tra cooperative artigiane di garanzia e/o consorzi fidi artigiani già costituiti alla data del 31/12/2003, la Regione concede
ai soggetti costituiti per effetto della fusione di più strutture ovvero a favore di
soggetti incorporanti una o più strutture che, all’esito della fusione, abbiano un
numero di soci non inferiore a mille, i seguenti contributi:
a) una tantum a copertura degli oneri e delle spese di costituzione nella misura
di €. 25.000,00;
b) in conto esercizio nella misura del 50% delle spese annuali di gestione.
La domanda di concessione del contributo viene presentata alla Commissione Provinciale per l’Artigianato competente per territorio dal Presidente del Confidi entro il 30 giugno di ogni anno.
Le domande devono essere corredate dalla seguente documentazione:
– atto costitutivo e Statuto del Confidi
– atto sostitutivo di notorietà a firma del legale rappresentante del Confidi, nel quale viene dichiarata la regolare iscrizione del Confidi nella separata sezione dell’Albo delle Imprese Artigiane, l’ammontare delle spese di gestione sostenute nell’anno precedente a quello della presentazione della domanda, nonché il numero dei soci aderenti al 31/12 del medesimo anno;
– copia del bilancio approvato dagli organi statutari relativo all’anno per il quale si richiede il contributo”.
II) INCENTVI ALL’OCCUPAZIONE
UPB 2.67.151 – CAP 4134 Interventi a sostegno dell’apprendistato
· La somma stanziata va portata ad €. 8.000.000,00 (otto milioni) per soddisfare le domande presentate delle imprese artigiane negli anni 2002, 2003 e 2004;
Regolamentazione normativa per favorire la concessione delle agevolazioni
“Alle imprese artigiane ammesse a contributo ai sensi della L.R. 4 maggio 1987,
n. 28, titolo 2°, art. 13 e ss. relativamente alle istanze presentate negli anni 2002 , 2003 e 2004 che non hanno trovato finanziamento per carenza di fondi è concesso, in coerenza con quanto previsto dall’art. 3 della legge regionale 11 agosto 2001 n. 10, nonché con quanto previsto al comma 4 dell’art. 16 della legge regionale 26 luglio 2002, n. 16, fino ad esaurimento, lo stanziamento del capitolo 4134 dell’esercizio finanziario 2003 e del capitolo 4134 dell’esercizio finanziario 2004”;
Modifica legislativa della L.R. 4/5/87 n.28 per consentire l’istruttoria delle richieste di contributo
– Aggiungere all’art. 8 L.R. 4/5/87 n. 28 il seguente comma 2:
“in attesa di realizzare quanto previsto nel primo comma l’istruttoria, le procedure e l’erogazione delle richieste di contributi per l’anno 2002 e successivi sono affidate agli uffici dell’Assessorato Regionale alle Attività Produttive – Settore Artigianato”