“MANI in RETE”
nasce la prima rete di produzione della qualità in Campania
di MARIO PAGLIARO
Si è concluso, venerdì 25 maggio, presso la sede napoletana della Claai, l’ultimo dei cinque incontri con le realtà campane dell’artigianato di qualità, propedeutico alla creazione della prima rete di produzione artigiana in Campania.
Il progetto, denominato: “MA.RE – mani in rete”, nasce da una idea della “bottega delle mani – artigianato e design” in collaborazione con la Claai Campania e la Facoltà di Architettura di Napoli ed ha come principali protagonisti le aziende artigiane del settore “artistico” ed “enogastronomico” operanti nelle cinque province campane.
L’obiettivo è l’inserimento delle piccole imprese dell’artigianato di qualità campano nel mercato globale attraverso la loro riunione in una rete produttiva a carattere regionale con la Claai quale “agente aggregante” e una struttura gestionale di designer e promoter.
Il progetto “Ma.re” agirà secondo un preciso format che prevede la riunione delle aziende dell’artigianato artistico sulla base di innovativi criteri di omogeneità, il successivo incontro con quelle dell’artigianato enogastronomico, l’analisi dei mercati e dei nuovi mercati possibili, per giungere alla realizzazione di una o più linee di oggetti di “design artigiano” appositamente create da designer coordinati dalle strutture universitarie. Prodotti ottimizzati alle caratteristiche dei singoli partecipanti, assolutamente originali e funzionali alla commercializzazione a scala multipla.
Un obiettivo irrealizzabile nella singola bottega che, invece, nella riunione coordinata di più aziende diventa una possibilità concreta.
Il tentativo è quello, sia di rispondere con originalità ed innovazione alle richieste di settori di mercato nascenti ma, anche, di creare un modello produttivo multidisciplinare che abbia come invariante il rispetto dell’autonomia aziendale, delle caratteristiche tecniche, tecnologiche e dimensionali delle aziende coinvolte. ed insieme di creare un nuovo artigianato per nuovi mercati.
Per questo, al concetto tradizionale di “consorzio”, per la prima volta si è sostituito quello di “rete”. Concetto nuovo, nel campo dell’organizzazione aziendale ma potenzialmente più elastico, dinamico, “leggero” del precedente. Invece di riunire una serie di aziende per promuoverne le singoli produzioni, implicando così convivenze forzate, limitate possibilità di selezione della qualità, limitato controllo sulle produzioni, enormi sforzi gestionali ed amministrativi, necessità di controllare il numero dei consorziati, si sostituisce il concetto di creare una produzione intorno alla quale organizzare realtà aziendali di qualità senza limitarne la propria autonomia, senza imporre onerosi impegni organizzativi o economici, coinvolgendoli a pieno solo nella fase del soddisfacimento delle commesse.
Prossime tappe del percorso: il monitoraggio esecutivo “in azienda”, l’analisi del bisogno sul mercato e poi: la prototipazione.