di Alessandro Limatola
Alcuni bandi sono stati pubblicati, altri pare che verranno pubblicati in tempi brevi.
Abbiamo più volte affermato e segnalato all’attenzione degli addetti ai lavori e non l’importanza dell’utilizzo corretto delle risorse messeci a disposizione dall’Ue, dal momento che dopo il 2006 la Campania ed il sud Italia non saranno più obiettivo 1, dovendo far posto ai paesi dell’Est europeo che hanno messo a posto i loro conti pur di entrare in Europa.
Ci troviamo di fronte all’ultimo vero e tangibile aiuto comunitario di dimensioni tali da poter concretamente risollevare le sorti dell’economia campana.
Nell’utilizzo delle risorse ognuno, però, dovrà fare la propria parte affinché possano essere utilizzate solo per quelle iniziative economiche capaci di generare sviluppo ed occupazione.
Le associazioni di categoria faranno tutto il possibile perché ciò avvenga essendo interesse di tutti, imprenditori e non, creare nuove attività capaci di reggere la sfida del mercato globale.
Al riguardo appare molto importante ricordare che, oltre al sostegno nelle fasi di ideazione, creazione e start up di nuove imprese, è importante rafforzare le infrastrutture, materiali ed immateriali, esistenti al servizio delle imprese.
E’ ovvio che, la fame di servizi e di assistenza che ogni giorno raccogliamo dalle imprese, dovrà spingere a realizzare, tra l’altro, nuove misure di sostegno in termini di servizi reali di qualità, trasversali ed – il più possibile – automatici.
Trasversalità ed automatismo che possono produrre il miglior risultato possibile.
Infatti, in questo modo si potrà evitare la concessione di contributi a pioggia e si potrà limitare al massimo la discrezionalità ed i tempi delle strutture di valutazione.
La ricetta non può, però, ritenersi completa necessitando, a nostro avviso, di un altro ingrediente fondamentale: la qualità dei gestori delle risorse.
In questo contesto ruolo decisivo dovrà essere giocato dalla Regione che dovrà visibilmente eseguire il compito di arbitro fermo ed imparziale.
Invero, solo un’obiettiva valutazione delle potenzialità e delle competenze dei concorrenti potrà garantire il miglior risultato possibile con riguardo all’efficacia delle risorse pubbliche impiegate per accompagnare la crescita economica e dell’occupazione.
Nel contempo, per esorcizzare un potenziale rischio – che, allo stato, non intravediamo – va detto che se la regione Campania fosse disattenta nella scelta dei gestori oppure, cosa ancor più grave, orientasse la composizione di strutture trasversali ed articolate, perderebbe ogni credibilità ed autorevolezza.
L’arbitro è e deve rimanere terzo sia in ossequio all’inviolabile principio d’imparzialità della Pubblica Amministrazione sia perché deve garantire a tutti i concorrenti parità di condizioni, al fine ultimo di far vincere il/i soggetto/i che offre/ono maggiori garanzie in termini di competenze, strutture ed affidabilità.
Pur rimanendo sempre attenti e vigili, siamo sicuri che l’Esecutivo regionale, sarà in grado di creare le condizioni perché possano vincere – anche mediante auspicabili aggregazioni spontanee e libere – solo le strutture che forniscono le più ampie garanzie in termini di affidabilità e serietà.
Chi vivrà …. vedrà !
dal Notiziario CLAAI -Aprile 2003