Presentato il primo Rapporto – Aifos sulla sicurezza sul lavoro
Il 40% del campione di lavoratori non ha svolto alcun corso di formazione nell’ultimo biennio e il 19% non saprebbe cosa fare in caso di incendio
di DOMENICO BERRITTO
I lavoratori credono nell’utilità della formazione ai fini della sicurezza sul lavoro e, anzi, rivendicano percorsi formativi più concreti e aderenti alle proprie mansioni. È quanto emerge dal primo rapporto dell’Associazione Italiana Formatori della Sicurezza sul lavoro, presentato recentemente. Dall’indagine – condotta su un campione di mille lavoratori e rappresentanti dei lavoratori della sicurezza – emerge che circa il 40% degli intervistati non ha svolto alcun corso nell’ultimo biennio. E questo a dispetto del fatto che “sia il decreto legislativo 81/2008 che il recente correttivo del 3 agosto 2009 n. 106 per ridurre gli infortuni sul lavoro prevedono l’obbligatorietà della formazione continua per accrescere la consapevolezza e la conoscenza dei rischi esistenti in azienda”.
Dal rapporto emerge poi che il 78% dei lavoratori intervistati ha imparato a svolgere il proprio lavoro grazie all’esperienza senza ricevere alcuna formazione in azienda, mentre solo il 10% ha iniziato l’attività di affiancamento.
L’80% dei lavoratori, inoltre, esprime un giudizio positivo sulla formazione in azienda fatta in affiancamento e con la presenza di un esperto sul posto di lavoro e “vicino alla macchina discutendo con uno o più compagni sul posto di lavoro”. Mentre un altro 80% è convinto che la qualità della formazione sia importante per conoscere i problemi legati alla sicurezza.
Più in particolare, dallo studio emerge che il 45% dei lavoratori intervistati considera una buona formazione utile per migliorare lo svolgimento dei compiti di lavoro, il 66% pensa che sia importante per migliorare le relazione con i clienti e il 62% crede che la formazione sia utile per acquisire una maggiore competenza nello svolgimento delle mansioni e dei ruoli che ricopre in azienda. Quanto agli strumenti, il 70% dei lavoratori ritiene insufficiente l’utilità dei libretti informativi e il 65% non crede nell’autoapprendimento, che spesso si traduce in videocorsi.
Inoltre l’80% degli intervistati considera utile la formazione svolta in azienda, ma sostiene l’utilità dell’affiancamento e il ricorso ad esperti.
Il rapporto affronta anche la questione della sicurezza all’interno delle aziende. Chi ha fatto un corso di formazione di 32 ore sa sicuramente cosa fare in caso di emergenza, ma “purtroppo” solo il 10% ha fatto un’esperienza di questo tipo. Il 20% non sa chi è il medico competente all’interno dell’azienda e il 19% addirittura non saprebbe cosa fare in caso di incendio.
Sicuramente una serie di dati allarmanti e che fotografano una condizione di sicurezza apparente nelle “carte” che non si sostanzia nell’osservanza delle procedure di lavoro aziendali sicure.
*consulente Claai per la sicurezza aziendale
Per maggiori chiarimenti in merito agli obblighi previsti dal D.Lgs. 626/94 Domenico Berritto riceve c/o la sede CLAAI di Napoli, il martedì ed il venerdì dalle 16.00 alle 19.00 previo appuntamento.