In una nota diffusa, nella serata di martedì 21 Febbraio, la Rai ha precisato di “ non aver intenzione di esigere dalle aziende il pagamento dell’abbonamento speciale per il mero possesso di apparecchi come computer e simili, normalmente non finalizzati alla ricezione di programmi televisivi”.
Si conclude così la vicenda delle richieste di pagamento del canone speciale per il possesso di computer, smartphone, tablet e ogni altro strumento atto alla ricezione delle trasmissioni televisive, recapitate alle imprese nelle settimane scorse.
Soddisfazione per la marcia indietro della Rai è stata espressa dalla CLAAI che chiede l’intervento del Governo e del Parlamento per chiarire al di là di ogni dubbio, e una volta per tutte, la normativa sul canone.
La nota di viale Mazzini, infatti, non chiarisce completamente la questione: secondo quanto specificato dalla Rai, il pagamento del canone speciale è dovuto dalle imprese solo in caso di possesso di “computer utilizzati come televisori (digital signage)”.