Lavoro- Documento del diritto regionale
Il Direttivo della Claai Campania si è riunito, con la partecipazione delle rappresentanze di tutte le Associazioni provinciali, avendo all’ordine del giorno la questione “Referendum art. 18” e, dopo ampia e approfondita discussione ha approvato all’unanimità il seguente documento.
Le Associazioni dell’Artigianato e della Piccola Impresa aderenti alla Claai – Campania ritengono il referendum sull’estensione dell’art. 18 inutile, dannoso ed antistorico perché crea un assurdo irrigidimento dei rapporti di lavoro nelle piccole imprese e danneggia le stessa occupazione che dice di voler tutelare. Nell’artigianato e nella piccola impresa non può venir meno il vincolo fiduciario e l’armonia fra l’imprenditore ed il suo dipendente che, spesso, lavorano fianco a fianco. Infatti, il requisito indispensabile dell’impresa artigiana consiste proprio nel fatto che l’imprenditore presta personalmente il proprio lavoro nell’impresa.
Una eventuale vittoria del sì, irrigidirebbe in maniera assurda i rapporti di lavoro nelle piccole imprese, creando, sicuramente nuove difficoltà sul piano occupazionale. L’esperienza dimostra che l’introduzione di ulteriori vincoli, inutili e dannosi, provoca, come risultato finale, la precarizzazione selvaggia del mercato del lavoro. Che si tratti di vincoli assurdi è dimostrato dalla comparazione della attuale disciplina italiana con quella europea. Il nostro Paese ha oggi il più avanzato sistema di tutela contro i licenziamenti illegittimi anche nelle piccole aziende. L’artigianato e le PMI riescono a sostenere la competitività nel mercato proprio grazie alla loro flessibilità, non solo della forza lavoro, ma di tutte le componenti della produzione.
L’artigianato, nel 2002, ha incrementato i propri addetti di 106 mila unità, a fronte di un calo di 26 mila dipendenti registrato nella grande industria, nonostante in quest’ultime si applichi il reintegro. Pertanto, gli artigiani e le Pmi non sono interessati ad evitare il referendum, con eventuali iniziative legislative al prezzo di nuove rigidità. Nel 1990, per evitare un analogo referendum, si approvò la legge 108 che ha introdotto il risarcimento economico per i licenziamenti nelle imprese al di sotto di 16 dipendenti; pertanto, non è possibile prevedere ulteriori vincoli nel rapporto di lavoro.
Le imprese italiane coinvolte dal referendum, quelle che occupano da 1 a 15 dipendenti, sono 970 mila con poco più di 3 milioni di dipendenti; le imprese artigiane interessate sono 407 mila con circa 1 milione e 300 mila persone. La media è di circa 3,5 dipendenti per azienda. La Claai Campania invita tutte le imprese iscritte a mobilitarsi per spiegare le ragioni del NO e per invitare tutti i cittadini a votare NO, in modo da scegliere l’opzione che favorisce il progresso economico, la crescita occupazionale e la coesione sociale.
dal Notiziario CLAAI -Aprile 2003