A cura dell’Ufficio Credito
Claai Napoli
In un periodo di grandi incertezze imprenditoriali post crisi ’08 molte imprese si stanno interrogando sul futuro del proprio mercato di riferimento: molte sono avvilite e tentate alla chiusura dell’attività, mentre altre pensano alla diversificazione della propria offerta guardando ad opportunità oltre frontiera…
Un’impresa prima di affrontare un progetto su estero deve porsi tre doman-de fondamentali: Chi siamo? Quanti ne siamo? Quanti soldi abbiamo?
Dopo aver risposto a questi interrogativi è possibile pensare di passare all’azione.
1) Al Chi siamo? L’impresa deve rispondere con: da quanti anni esiste sul mercato, quali sono i prodotti e il know how acquisite, il valore proprio marchio (se esiste).
2) Al Quanti ne siamo? L’impresa deve rispondere: Oltre l’imprenditore e la compagine sociale, quali sono gli eventuali partners nel paese sul quale aprirsi, personale disposto ad effettuare missioni imprenditoriali, personale disposto a presenziare nel paese target per un certo periodo di tempo, eventuali finanziatori pronti ad ad appoggiare il processo, consulenti specializzati.
3) Al Quanti soldi abbiamo? Nel rispondere a questo interrogativo di fondamentale importanza, non bisogna pensare alle effettive solidità dell’impresa ed al suo patrimonio. Ma alle risorse economiche che l’impresa ha effettivamente destinato al processo di internazionalizzazione.
In primis potrebbero essere quelle per gli studi di fattibilità, che prevedono: ricerche di mercato, ricerche partner, oltre a, missioni imprenditoriali all’estero e retribuzione personale che presenzia l’eventuale struttura di rap-presentanza (anche minima, ma indispensabile..).
E chiaro che quanto appena considerato fa parte di un piano di sviluppo che va gestito in un certo modo, qualunque sia il settore dell’attività.
Il piano di sviluppo, come appena visto, risponde rigorosamente alla domanda “Quanti soldi abbiamo?”. Nella gran parte dei casi è necessario inte-grare le proprie risorse economiche con un finanziamento adatto a sostenere il piano e accompagnare l’impresa nel processo di internazionalizzazione.
Finanziamento Creditart Sviluppo Estero
Il Confidi Creditart assiste con la propria garanzia i finanziamenti per lo sviluppo oltre i confini per le piccole e medie imprese, aventi le seguenti caratteristiche:Tasso variabile o fisso,Erogazione in unica soluzione, Piano di rimborso da 36 a 60 mesi, Rate mensili
Questo in virtù di convenzioni ad hoc stipulate con istituti bancari che stan-no sposando la motivazione delle imprese che voglio esplorare nuovi mercati e cogliere le nuove opportunità offerte.
Infine, non va sottovalutato il Rischio Paese.
I frutti di un processo di internazionalizzazione non sono immediati e nean-che sicuri.Questo perché un’impresa, già dal momento in cui decide di a-prirsi a nuovi mercati deve affrontare una lunga serie di incognite che si traducono in rischi non trascurabili.
A seconda che l’impresa sia un esportatore o un investitore, sui mercati esteri potrà essere esposta a vari rischi come: Credito – mancato mancato pagamento, Violenza politica,Politico – normativo.
Conclusioni
Per il progetto di internazionalizzazione di un’impresa – sia che abbia un programma di importazione, esportazione o investimento piuttosto che costruzione su mercati esteri – è necessario un supporto di consulenza tagliato sulle esigenze della realtà aziendale.
E questo a prescindere se si decide di avviarlo con un finanziamento assistito da Creditart.
Pertanto sia il confidi Creditart che l’associazione CLAAI , posseggono le dovute competenze espresse da specialisti sia del settore credito che del settore rischi su estero, oltre al know how acquisito per l’organizzazione di fiere. In pratica gli strumenti mirati che occorrono per poter davvero guardare lontano.