di ACHILLE CAPONE
La Giunta Regionale ha approvato il disegno di legge “bilancio 2011” in ritardo rispetto agli anni scorsi con il risultato che la Commissione Consiliare competente non ha concluso l’iter previsto e, pertanto, non è stata portata, ancora, all’attenzione del Consiglio per l’approvazione e che, per alcuni mesi, si avrà la gestione provvisoria, cosiddetta in dodicesimi, per far fronte solo alle spese correnti più impellenti.
Dopo aver esaminato attentamente la suddetta proposta di bilancio, la CLAAI manifesta tutta la propria contrarietà ed insoddisfazione per la proposta avanzata.
Il bilancio proposto è un puro esercizio numerico, è privo di atti concreti per promuovere lo sviluppo e l’occupazione e, soprattutto, non tiene conto delle istanze delle categorie produttive.
Infatti, la proposta della Giunta, per quanto riguarda il settore dell’Artigianato, non prevede alcuna posta.
Dalle singole voci di bilancio, anche in mancanza di una proposta di bilancio gestionale, viene fuori una situazione del tutto allarmante, in quanto non sono previsti interventi, per citarne solo i più macroscopici, rivolti ad agevolare l’accesso al credito, né contributi per la promozione dell’associazionismo, né stanziamenti per la promozione e sostegno delle produzioni artigiane.
Per agevolare il credito è urgente rendere operativa la legge n. 10/2008 di sostegno ai confidi, (non si riesce a capire tra Napoli e Bruxelles dove sta l’impedimento), e prevedere uno adeguato stanziamento per ripianare le perdite dovute alle maggiori insolvenze ed incagli bancari derivanti dalla crisi economica che sta attanagliando l’artigianato e le piccole imprese.
E’ necessario prevedere adeguati stanziamenti per agevolare la diffusione e l’innovazione delle competenze produttive, artistiche, tradizionali e dei servizi e per determinare una reale crescita occupazionale.
La proposta di bilancio 2011 taglia, persino, le poche risorse utili a finanziare le iniziative di tutela, rappresentanza, informazione, fornitura di servizi e formazione svolte dalle Associazioni Professionali dell’Artigianato, come previsto dalla L.R. 51/75. Ormai, da trentacinque anni le sovvenzioni in questione, pari a poche decine di migliaia di euro per ciascuna delle organizzazioni regionali e provinciali di categoria interessate (si tratta di n. 4 Federazioni Regionali e di n. 20 Associazioni Provinciali), sono state erogate, in perfetta aderenza al dettato legislativo, a favore delle Organizzazioni dell’Artigianato firmatarie di contratti di lavoro e presenti nel CNEL.
Di anno in anno le Federazioni Regionali dell’Artigianato e le rispettive Associazioni Provinciali, presenti su tutto il territorio regionale, hanno attivato strumenti di divulgazione e sostegno, come l’informazione, la formazione, l’aggiornamento ecc., a favore delle imprese artigiane della Campania, supplendo quasi sempre alle mancanze ed alle inefficienze degli enti pubblici.
La stessa posta di bilancio unica (ex destinazione PASER), per incentivazioni all’Artigianato, all’Industria, al Commercio e all’Agricoltura, prevede una quota pari a zero euro.
Le uniche risorse per lo sviluppo economico, come si evince dalla relazione illustrativa al disegno di legge, sono quelli che provengono dai fondi europei. Su tali fondi non si individuano progetti di sviluppo e di rilancio dell’economia regionale bensì, solo, l’impegno di procedere ad una revisione della programmazione finalizzata a scongiurare, con quote di cofinanziamento non presenti nella proposta di bilancio, il disimpegno dei fondi stessi e a contrastare i ritardi nella realizzazione delle opere finanziate.
Nel contempo, non va sottovaluto che il carico fiscale per le aziende e per cittadini è il più alto in Italia. Infatti, in Campania, dal 2006, per il disavanzo sui conti sanitari, si continuano a pagare imposte ed addizionali, con aliquote massime, per la tassa automobilistica regionale, per l’imposta di consumo gas metano, per l’imposta regionale e quota dell’accisa sulla benzina e sul gasolio, per l’IRAP, per l’addizionale regionale IRPEF, ecc. a fronte di servizi sanitari, spesso, insoddisfacenti e, anche, con il pagamento di ticket per i cittadini.
L’iniziativa sindacale della CLAAI e delle altre Associazioni dell’Artigianato e delle PMI, soprattutto nella fase di discussione del bilancio nel Consiglio Regionale sarà ancora più pressante ed incalzante in modo da determinare scelte economiche in favore dell’artigianato e delle PMI.