Necessaria una rettifica per evitare sviluppo di oligopoli e l’estinzione delle piccole aziende
di Donato Scarinzi
direttore CLAAI Benevento
Entro il 5 novembre, data di entrata in vigore delle Legge Regionale 24 novembre 2001, n. 12 modificata ed integrata dalla Legge Regionale 7/2013 (Disciplina ed armonizzazione delle attività funerarie in Campania), i Comuni sono obbligati ad approvare apposito regolamento comunale di polizia mortuaria che recepisca
le nuove disposizioni regionali in materia.
Il nuovo testo normativo, imporrebbe alle imprese esercenti l’attività di trasporto funebre, di dotarsi di un contingente minimo di personale composto da almeno un direttore tecnico per ogni sede o filiale e quattro operatori funebri addetti al trasporto, tutti in possesso di specifica qualifica da conseguire mediante un percorso formativo certificato dalla Regione, ed assunti mediante contratto di lavoro subordinato e continuativo.
Risulta evidente che l’applicazione di detta norma comporterà inevitabilmente un’impennata dei costi aziendali per alcune aziende ma per molte altre la inevitabile chiusura a causa dell’insostenibilità degli stessi rispetto all’esiguo volume di attività.
La nostra associazione da ormai 4 anni sta interloquendo con le altre associazioni di categoria e con la Regione Campania al fine di correggere la legge assicurando il rispetto delle norme generali ed il sacrosanto principio della libera concorrenza.
In particolare, dopo la recente pubblicazione della legge regionale, abbiamo manifestato al Presidente della V° Commissione Sanità Regionale, on. Michele Schiano e all’on Polverino, le forti preoccupazioni per gli effetti che si avrebbero in Campania, se nulla dovesse cambiare, e, pertanto, la necessità di effettuare delle correzioni al testo normativo.
La nostra proposta, in sintesi, ha come obbiettivi principali quello di scongiurare la trasformazione del settore delle onoranze funebri in un oligopolio con conseguente danno per la collettività determinato da un inevitabile incremento dei prezzi dei servizi funebri, e quello di tutelare le piccole e medie aziende del settore; il tutto nel rispetto delle norme nazionali sul lavoro, sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sulla libera concorrenza, evitando così la chiusura di oltre 300 piccole aziende che attualmente danno lavoro complessivamente a circa 1000 addetti in Campania.
In particolare con la nostra proposta che speriamo venga condivisa anche dalle altre Associazioni di categoria, intendiamo dare la possibilità, alla maggioranza delle imprese campane che esercitano, per lo più a conduzione familiare, da alcuni decenni ed in piccole realtà comunali che, spesso, non superano i 5.000 abitanti, di poter continuare a “fare impresa” in maniera professionale, regolare ma soprattutto sostenibile dal punto di vista dei costi aziendali.
L’attività di onoranze funebri, per sua natura non ha un andamento costante, si caratterizza nell’alternanza di periodi di maggiore lavoro con periodi di stasi totale; pertanto, ciò non supporta, dal punto di vista aziendale, i costi del lavoro fisso per quattro operatori funerari a tempo pieno ed indeterminato e di un direttore tecnico. Per tale motivo riteniamo di proporre e sostenere con forza che il personale minimo obbligatorio summenzionato, per singola impresa, possa essere inquadrato anche a tempo parziale ma comunque indeterminato oppure possa essere rappresentato anche dal titolare e dai soci prestatori d’opera, socio-lavoratore o collaboratore familiare, nonché di consentire al direttore tecnico di fungere anche da operatore funerario e l’utilizzo di lavoratori interinali dopo il raggiungimento del requisito del personale minimo. In tal modo, la singola azienda pur rispettando tutte le norme nazionali sul lavoro e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro contiene i costi di gestione evitando di riversare sui consumatori l’inevitabile incremento.
Per le aziende ancora più piccole, che hanno un volume d’affari inconciliabile con gli obblighi del personale minimo summenzionato, proponiamo la possibilità di aggregazione con altre imprese al fine del raggiungimento dei requisiti obbligatori.
Se questa legge non sarà modificata come da noi proposto, morire in Campania diventerà un lusso per pochi, e la maggior parte dei cittadini sarà costretta probabilmente a far ricorso agli usurai per pagare il funerale ai propri cari estinti.