“Questi stanziamenti sono solo un primo passo
MA LA CONCERTAZIONE DEVE ESSERE MAGGIORE
Fino ad ora troppa approssimazione
Ancora lontani i risultati soddisfacenti”
Le delibere adottate dalla giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore alle attività produttive, in data 15 novembre 2001, costituiscono il primo concreto pacchetto di interventi partorito dall’istituzione regionale, in tema di sostegno alle imprese. Prima di ogni altro non può sottacersi che buona parte delle delibere rappresentano più “atti di indirizzo” che veri e propri “atti di gestione”, dal momento che necessitano di un successivo iter, formale e burocratico, prima di trasformarsi in utilità reali per le imprese della Campania. Per alcune di esse è inoltre necessaria l’adozione di ulteriori decisioni relative alle modalità operative, non solo per l’accesso ai fondi e la determinazione delle misure d’aiuto, ma anche per l’individuazione degli uffici competenti per la gestione delle procedure. In altri casi, devono ancora essere definiti i settori, gli ambiti ed i territori prioritari d’intervento.
Lo stato attuale delle cose pertanto, al di là di una generica soddisfazione, non può che costringerci a sospendere ogni giudizio sul lavoro del governo regionale per la cui realizzazione è stato scarsamente utilizzato lo strumento della concertazione.
Infatti, le associazioni di categoria ed i sindacati sono stati – almeno ufficialmente – coinvolti solo nella parte terminale di presentazione degli atti deliberativi adottati.
E’ superfluo precisare che, in tema di rafforzamento delle imprese e di sviluppo dei sistemi produttivi locali, le Associazioni degli imprenditori hanno la possibilità di fornire un significativo contributo agli organi di indirizzo e di gestione dell’ente regionale.
L’approssimazione e la scarsa concertazione denunciati, se sono in qualche modo giustificabili nella fase di avvio, appaiono inaccettabili in occasione dei passaggi successivi. L’ammontare delle risorse disponibili per la Regione Campania relativamente al periodo 2000/2006 – in uno all’orientamento politico comunitario, teso all’allargamento dell’Ue ad alcuni Paesi dell’ex blocco sovietico – rappresentano un argomento troppo importante per lasciare al caso e, quindi, non seguire quello che con ogni probabilità potrà essere l’ultimo strutturale intervento regionale (almeno nel breve periodo) in tema di sostegno per lo sviluppo ed il consolidamento del sistema imprenditoriale campano.
Riteniamo frutto del mancato confronto con le parti sociali anche l’assenza di qualsiasi “corsia preferenziale” per il sistema delle Pmi, che costituisce l’asse portante dell’economia campana.
A tale mancanza – in presenza di una conforme volontà dell’Ente – potrà però essere posto rimedio dal momento che le modalità operative per l’accesso ai fondi non sono state, come detto, ancora fissate. Su questo punto auspichiamo che, grazie alla sensibilità dell’assessorato alle attività produttive, si pervenga in tempi stretti ad un confronto serrato, in modo da consentire alle Pmi di beneficiare di stanziamenti riservati nell’ambito delle singole misure. Solo seguendo questa impostazione si potrà consentire alle Pmi di “combattere” ad “armi pari” con quelle facenti parte del – già forte e strutturato – mondo della grande impresa.
Nell’attesa di essere convocati per discutere su temi di importanza centrale per lo sviluppo regionale come quelli indicati, non possiamo che confermare il massimo livello di attenzione ed il monitoraggio che le Pmi effettueranno sugli atti ulteriori che verranno adottati e sulle logiche sottostanti.
Alessandro Limatola
dal Notiziario CLAAI – Dicembre 2001