C’è una pesantissima tegola in bilico sulle imprese artigiane dell’edilizia. E’ un provvedimento inserito nella manovra di Governo che, se approvato, entrerà in vigore già dal 1° luglio prossimo e decurterà pesantemente gli introiti di molte aziende del settore.
In pratica la disposizione prevede che i bonifici bancari o postali effettuati dai clienti a favore degli artigiani che hanno effettuato interventi di ristrutturazione (quelli che, ad esempio, godono di una detrazione del 36% o del 55%), saranno tagliati di un 10% a titolo di ritenuta fiscale che verrà direttamente dirottata alle Entrate.
Solo in un secondo tempo, in sede di denuncia fiscale dell’imprenditore, la cifra verrà scalata con procedimenti che per ora non sono stati ancora definiti. Un vero e proprio anticipo di liquidità che, peraltro, potrebbe essere anche superiore alla somma dovuta al Fisco. Infatti, nel settore edile, i ricavi dell’artigiano sono comprensivi di costi vivi (materiali e manodopera dei subappaltatori) che non costituiscono utile imponibile. Evidente che con questo provvedimento si profilano numerosi casi di ulteriori e complesse procedure di richiesta di rimborso per credito d’imposta.
“Un provvedimento davvero micidiale in un momento di crisi come questo nel quale sulle piccole imprese, edili in testa, gravano pesanti difficoltà e carenze di liquidità – commenta Marco Accornero, segretario generale della Claai – L’edilizia, in attesa dei sospirati effetti del Piano Casa che ancora tarda ad avviarsi, è uno dei settori più colpiti dalla congiuntura negativa. Si pensi che, nel primo trimestre del 2010, il settore costruzioni è stato costretto a decurtare di oltre il 23% gli avviamenti al lavoro e il saldo tra aziende avviate e chiuse, si presenta negativo.
E’ chiaro che questo provvedimento, qualora approvato, penalizzerebbe ulteriormente migliaia di aziende di un settore vitale dell’economia, tra i primi per numeri e occupazione dell’intero comparto artigiano”.