L’acconto Irpef e cedolare secca può essere ridotto se i lavoratori dipendenti e i pensionati ne fanno richiesta entro la fine di settembre al sostituto d’imposta.
Gli acconti Irpef e cedolare secca sono riportati nei righi 95 e 101 del prospetto liquidazione (730-3) e nei righi 115 e 121 per il coniuge dichiarante e vengono calcolati in base ai redditi relativi all’anno precedente. Tuttavia se il contribuente ritiene che nell’anno in corso, quindi il 2015, guadagnerà di meno oppure avrà oneri deducibili o detraibili maggiori, può richiedere la riduzione degli acconti Irpef e cedolare secca. La domanda dovrà essere presentata in forma scritta all’impresa o all’ente previdenziale entro la fine del mese di settembre.
Cosa succede in caso di calcoli errati?
Bisogna fare molto attenzione ad effettuare calcoli corretti quando si richiede la riduzione degli acconti Irpef e cedolare secca, in quanto nel caso in cui tali acconti risultassero inferiori al dovuto, scattano le sanzioni per versamento insufficiente. Tali sanzioni saranno pari al 30% della differenza tra quanto versato e quanto dovuto.
Come regolarizzare la propria posizione in caso di errore
In caso di errore nel calcolo dell’importo degli acconti, il contribuente potrà regolarizzare la propria posizione tramite il ravvedimento operoso. Al fine di agevolare la collaborazione tra Fisco e contribuenti, la Legge di Stabilità 2015 ha eliminato i limiti temporali per cui era d’obbligo presentare il ravvedimento operoso prima della presentazione della dichiarazione successiva
Le novità del ravvedimento operoso
Ci sono importanti novità riguardo il ravvedimento operoso:
- Dal 1° gennaio è possibile ricorrere al ravvedimento operoso per sanare errori o omissioni anche se c’è già stata una contestazione formale dell’Agenzia delle entrate o sono in corso accertamenti.
- Non si potrà invece ricorrere al ravvedimento operoso in caso di formale notifica di un atto di liquidazione o di accertamento o il ricevimento di una comunicazione di irregolarità in seguito ai controlli automatici o al controllo formale della dichiarazione.
- Sono stati introdotti nuovi ravvedimenti lunghi e uno intermedio: entro 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione o dall’errore con una sanzione pari a1/9 del minimo; entro due anni dall’omissione o dall’errore con sanzione pari a 1/7 del minimo; oltre due anni dall’omissione o dall’errore con una sanzione pari a1/6 del minimo.