EDUARDO, NAPOLI E IL PIANO TRAFFICO
gli esami che non finiscono mai
di LUIGI DE LUCA BOSSA
Solo da qualche giorno ho ricevuto, quale responsabile della sezione trasporti della Claai, una copia dell’aggiornamento 2002/2004 del Piano Generale del Traffico Urbano (Pgtu) del Comune di Napoli al fine di prenderne visione in nome e per conto di tutti i nostri associati. E fin dal primo giorno che questo documento mi è pervenuto ho dedicato tutto il mio tempo libero (e non) alla lettura più attenta di quanto mi era capitato tra le mani, ritenendomi, da un certo punto di vista, un fortunato, in quanto la mia sete di sapere mi fa sempre provare una forte emozione, mista di curiosità, tutte le volte che intraprendo la lettura, o meglio lo studio, di un argomento che non solo è interessante per me (che da più di trent’anni mi occupo di motorizzazione e di trasporti), ma che ritengo poi essere interessante, o meglio coinvolgente, se non condizionante, per una larga fascia dei miei concittadini che con me condividono quotidianamente, interessi, sentimenti e dedizione per la nostra città.
Certo il Pgtu, da me trasferito da supporto magnetico (Cd) a supporto cartaceo è diventato un volumaccio di più di duecento pagine, alle quali ho poi aggiunto altre centinaia di pagine di appunti, riferimenti, articoli di giornali ed altro, per cui pretendere di leggerlo, ma soprattutto pretendere di comprenderlo in pochi giorni è ardua impresa anche per chi, come me, è un deciso sostenitore della “Eduardiana” affermazione che “gli esami non finiscono mai” e con essi quindi gli studi!
Ma è proprio da Eduardo che sono ripartito, col chiedermi: “Ma se è vero che gli esami non finiscono mai, sarà poi vero che, chi questi esami è chiamato a sostenere, si sarà dedicato a studiare gli argomenti su cui relazionare?”.
Avranno, gli esperti, i tecnici, i progettisti, i politici e quanti altri si sono cimentati nella estensione del Pgtu davvero studiato le lezioni, prima di presentare il loro lavoro all’esame di tutta la città? Si, perché credo proprio che il Pgtu sia come una “tesi di laurea” che deve essere esaminata e quindi giudicata, ancor prima di essere attuato, dall’unica vera commissione esaminatrice a ciò titolata che è la città di Napoli. Ma voglio dire proprio tutta la città, dai suoi figli più illustri ai suoi componenti più deboli, dalle forze politiche alle forze sociali, e soprattutto dalle forze economiche che a Napoli operano e che tentano di fare il difficile mestiere di imprenditore.
È proprio per questo motivo che, per quanto mi riguarda, non posso e non voglio ancora esprimere alcun parere sul Pgtu 2002/2004; prima perché non ne ho ancora completato la lettura, e poi perché, avendone già discusso in un primo incontro con alcune categorie più interessate dei nostri associati, attendo le loro più significative indicazioni e suggerimenti entro la fine della prossima settimana. Dopodiché col successivo confronto con le altre Associazioni di Categoria, sarò pronto per rappresentare a “chi di competenza” tutti gli emendamenti e le istanze del mondo della Pmi.
A tutt’oggi l’unica considerazione che mi è passata chissà come per la mente nel corso della iniziale lettura del Pgtu è stata la seguente: “Speriamo che questo Piano non ritenga di risolvere il problema della circolazione veicolare, con una serie di divieti di circolazione, perché a quel punto sarebbe come risolvere il problema della fame nel mondo con una semplice Ordinanza che “Vieta di mangiare”.
Ma no! sicuramente non sarà così, forse sarà perché era troppo tardi e stavo ancora leggendo il Pgtu e allora sempre nel ricordo di Eduardo mi sono detto: “adda passà ‘a nuttata”.
Certamente, tra qualche giorno, dopo il mio prossimo impegno che è il “Convegno sui centri di revisione della Campania” che ho organizzato con la Claai, per il 2 dicembre all’Istituto Motori di Napoli, sarò andato più avanti nello studio del Pgtu e sarò certamente in possesso di più riferimenti, specialmente di quelli provenienti dai nostri associati.
Riferimenti tali che mi consentiranno di cominciare ad esprimere un giudizio, che mi auguro positivo, sul Pgtu e sui riflessi che esso avrà sull’economia cittadina e ciò nell’interesse di Napoli e dei napoletani tutti
dal Notiziario CLAAI – Dicembre 2002