di ALESSANDRO LIMATOLA
Il disegno di legge predisposto dal Ministro Tremonti appare, da subìto, oggetto di mille attenzioni.
L’idea di una super consob se, da un lato, può essere considerata meritevole di attenzione per migliorare la tutela del risparmio, dall’altro preoccupa non poco le forze imprenditoriali e politiche per la concentrazione di poteri che essa determinerebbe.
Dopo un primo tentativo, sembra definitivamente tramontata l’ipotesi di far confluire le funzioni della Commissione di Vigilanza sui fondi pensioni (Covip) e quelle del più noto Isvap nel progetto “super consob” dell’ “archimede” Tremonti.
L’obiettivo – mai tenuto segreto – sembra quello di ridimensionare il peso e le competenze del governatore della Banca d’Italia, reo di non aver svolto le funzioni di vigilanza e di ispezione che gli sono proprie e che avrebbe dovuto effettivamente svolgere a tutela degli interessi di tutti, specie delle fascie meno addentro ai mercati finanziari.
E’ inultile negare che dietro questa – sia pur necessaria – operazione di restyling v’è la resa dei conti tra i due super potenti dell’Economia: il Governatore della Banca d’Italia ed il super Ministro Tremonti.
Allo stato, anche grazie al sostegno del Governo, sembra che prevalga quest’ultimo, fermamente intenzionato – tra l’altro – a far sì che la carica di Governatore non sia più a vita, come finora avvenuto.
Alle piccole e medie imprese, alle famiglie e più in generale ai risparmiatori tutto ciò poco importa; interessa, invece, che le regole vengano cambiate e che le disposizioni in materia di tutela del risparmio divengano più efficaci.
In tal senso viene salutata con favore l’introduzione del reato di “nocumento del risparmio”.
Le Pmi – sulla base dei “balletti di responsabilità” cui hanno finora assistito – temono però che questa si riveli solo una questione di persone e che serva, al più, per riequilibrare i rapporti di forza all’interno dei poteri forti.
Segnali in questa direzione sembra che vengano dall’idea di allargare le competenze dell’Antitrust alla concorrenza bancaria.
Questa ed altre modifiche e/o integrazioni non hanno nulla a che spartire con le perdite subite dai bot-people con i bond Parmalat, Cirio, Giacomelli ed altri ancora.
Tra questi vi sono moltissimi medi, piccoli e piccolissimi imprenditori, concreti e laboriosi, che avevano puntato sulle obbligazioni delle grandi aziende quotate in borsa per mettersi al riparo dall’effetto Euro e dalla (sia pur benefica) progressiva discesa dell’inflazione seguita dalla riduzione (e dalla stabilizzazione verso il basso) dei tassi d’interesse.
In un momento hanno visto sfumare anni di sacrifici e di rinunce, grazie all’agire di alcuni personaggi travestiti da fondatori e capitani di imprese multinazionali che hanno mostrato solo la loro spiccata e sfacciata propensione al crimine ed il disprezzo per qualunque tipo di regola.
Alla stregua delle su esposte considerazioni, riteniamo che la tempestività con la quale la maggioranza di governo si sia mossa per riformare il sistema del credito non debba debordare (come spesso in passato si è fatto) dal compito che le è proprio e, più in particolare, dalle esigenze di modifica che sono state ritenute necessarie e condivise per la tutela del risparmio nazionale in tutte le sue forme.
Non si deve, in altre parole, utilizzare l’onda emotiva generata da un crack di proporzioni globali per far fuori questo o quel personaggio ovvero per aumentare o diminuire poteri di questo o quell’organo ovvero ancora per costruire degli abiti su misura per qualcuno.
Ciò anche perchè se le persone passano le Istituzioni restano.
Vogliamo fermamente che il riassetto della normativa bancaria serva unicamente per chiudere quelle falle del sistema che hanno consentito a troppi spregiudicati – sedicenti imprenditori – di approfittare della collettività.
Semmai la modifica legislativa in discussione dovrebbe servire per facilitare l’accesso al credito per le Pmi, le quali vedono sempre più con terrore – e non come un’opportunità, come dovrebbero – i vincoli fissati dal trattato di “Basilea 2”.