Elezioni per il rinnovo del Parlamento: le proposte della CLAAI alle forze politiche.
La CLAAI, in vista delle elezioni del 9 e 10 aprile , anche questa volta come per il passato, non entra nel merito della campagna elettorale se non per sollecitare le parti politiche ad adottare programmi e impegni che pongono l’artigianato e le PMI nella giusta considerazione e per invitare tutti gli artigiani e tutte le piccole imprese a non disertare le urne.
Nel merito, la CLAAI propone a chi si candida a rappresentare ed a governare il Paese una sintesi delle principali tematiche che interessano le categorie associate. Un pro memoria che potrà essere utile anche agli elettori, al fine di verificare la rispondenza di programmi politici e comportarsi di conseguenza al momento di esprimere il proprio voto.
– OCCUPAZIONE E SCUOLA
E’ indispensabile una nuova politica sul fronte dell’occupazione. Lo slogan che lanciamo è “liberiamo il lavoro dalle catene”. I costi insostenibili, la mole dei gravosi adempimenti burocratici, le leggi che impongono alle aziende un assurdo meccanismo “garantista” sono gli ostacoli da rimuovere se davvero si vuole raccogliere la disponibilità potenziale delle aziende artigiane e delle PMI ad investire sulle risorse umane, in particolare delle giovani generazioni.
Di conseguenza è necessario che la scuola ricopra il suo ruolo insostituibile di collegamento con il mondo del lavoro. Occorre valorizzare le propensioni al lavoro dei giovani mettendoli in diretto contatto con i laboratori e i maestri artigiani, realizzando il progetto, dalla CLAAI sempre sostenuto, della “Bottega Scuola”:
– ONERI FISCALI E ADEMPIMENTI BUROCRATICI
Su questo punto è necessario sfoltire, ridurre drasticamente il numero degli adempimenti, semplificare le procedure e prevedere un consistente alleggerimento del carico che grava sulle imprese a livello fiscale e contributivo. L’artigianato e le piccole imprese sono un mondo fatto di piccole entità imprenditoriali, spesso familiari, dove il fardello delle procedure burocratiche si abbatte in misura esponenziale rispetto alle realtà più grandi. I costi legati alle forniture energetiche, gli oneri derivanti da obblighi in materia di sicurezza, organizzazione aziendale, smaltimento dei rifiuti, ecc., sono quasi sempre “tarati” su aziende di maggiori dimensioni e possibilità. Questo modo è fortemente disincentivante per chi vuole intraprendere una nuova attività e, a volte, diventa motivo per abbandonarne una già avviata.
– CREDITO
Da tempo si rileva una politica del credito sfavorevole agli artigiani e alle piccole imprese. Una politica che potrà aggravarsi ulteriormente con l’introduzione delle regole previste dall’accordo di Basilea 2. Il meccanismo per cui l’accesso ai finanziamenti viene offerto a condizioni ragionevoli solo in presenza di garanzie reali è fortemente penalizzante per l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali. Le aziende artigiane si trovano a dover sostenere oneri pesanti per poter ottenere risorse dagli istituti di credito. L’artigianato è di per sé una garanzia in un rapporto fiduciario con gli istituti di credito e occorre una profonda modificazione degli atteggiamenti.
– CULTURA DELL’ARTIGIANATO E PRODUZIONE DI QUALITA’
Il settore dell’artigianato trova pieno riconoscimento del suo consolidato ruolo sociale ed economico in quanto “realtà a misura d’uomo” arricchita da tradizionali valori umani, da rapporti di tipo familiare, dalla capacità di far crescere professionalmente i giovani attraverso l’apprendimento diretto dei mestieri. Questo riconoscimento va tradotto anche in un adeguato sostegno alla “cultura” dell’artigianato. Da qui la necessità che i mestieri, le professioni e, soprattutto, il “prodotto di qualità” vengano non solo difesi ma valorizzati, proposti come patrimonio del Paese, inseriti regolarmente nelle rassegne nazionali ed internazionali, promossi nelle città, nelle piazze, nei pacchetti turistici, nelle manifestazioni, seguiti dal mondo della comunicazione e dei media attraverso un’informazione più precisa e capillare, incentivati nel difficile percorso di inserimento nei rapporti economici internazionali. Uguale attenzione, proprio perché si tratta di piccole realtà capaci di offrire una opera qualitativamente rilevante, va riposta nell’accesso agli appalti delle imprese artigiane, favorendo la loro partecipazione attraverso nuove formulazioni e riservando spazi di mercato alle loro prestazioni.
– ENTI LOCALI
In vista delle scadenze elettorali di alcune amministrazioni locali, come Napoli, riteniamo opportuno ricordare che, le stesse amministrazioni, hanno acquisito un ruolo primario e autonomo nella gestione delle aree di competenza e che, quindi, viene chiesto loro un impegno preciso e mirato a favore della realtà artigiana locale. La richiesta di semplificare e alleggerire i carichi fiscali e normativi è rivolta, anche, agli Enti Locali per quanto di loro competenza. Questo si deve concretizzare attraverso l’applicazione di opportune deroghe che facilitino il lavoro di migliaia di piccoli imprenditori. Spesso i provvedimenti delle amministrazioni locali in materia di artigianato prevedono percorsi eccessivamente elaborati e con troppe interferenze.
Da qui la necessità che tra le organizzazioni rappresentative e gli Enti si pratichi, con maggiore assiduità del passato, il metodo della concertazione e dell’intesa su tutti i provvedimenti.