La risposta della Claai all’eventualità di sanzioni per chi, imprenditore o professionista, non si è adeguato all’obbligo Pos.
“Siamo del tutto contrari all’introduzione di sanzioni per coloro che non si sono ancora adeguati all’obbligo di disporre del Pos per consentire pagamenti con bancomat e carte di credito. Si tratta di una azione vessatoria a danno di chi, in piena crisi, non può permettersi pure i costi di attivazione e i canoni del servizio.”
Il Senatore Piero Aiello insieme ai colleghi Gentili, Bilardi e Di Giacomo ha presentato un disegno di legge per incentivare l’uso del POS per i pagamenti con moneta elettronica. Tale disegno di legge entrato in vigore il 30 giugno, non ha però incrementato l’utilizzo della moneta elettronica non prevedendo sanzioni per il mancato utilizzo, e dato che l’installazione del POS comporta tra i 25 e i 180 euro all’anno di costi, molti ne hanno evitato l’utilizzo.
Per questi motivi si è deciso di introdurre una prima forma di ammenda per chi è sprovvisto di POS pari a 500 euro nonchè il diritto a detrarre dall’imponibile il costo di ciasuna transazione eseguita con il POS. Si pensa dunque di premiare chi si adegua al disegno di legge e punire chi non lo fa.
Il Segretario Generale della Claai si è detto contrario a tali disposizioni, dichiarando che:
“…occorre guardare più all’appesantimento di ulteriori costi che andrebbero ad incidere sui già magri bilanci aziendali, e a tutto vantaggio delle banche, piuttosto che alla mancanza di multe per chi non si adegua”
“Un provvedimento, se così approvato, francamente eccessivo. In un Paese dove l’utilizzo della moneta elettronica è ancora scarso. Invitiamo il Parlamento a tenerne conto.”
Diverse categorie di professionisti, quali gli architetti, si sono proclamati contrari a questa iniziativa di legge che per molti versi sembra da un lato etichettare come evasori fiscali tutti i liberi professionisti e dall’altro imporre una metodo di pagamento elettronico in parte già superato grazie alla fatturazione elettronica e ai pagamenti tramite smartphone. A ciò si aggiunga che l’utilizzo del POS non costituisce in alcun modo un deterrente nei confronti dell’evasione fiscale.
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