Marco Accornero torna ad esprimere la posizione della Claai riguardo il caso Grecia e pur ribadendo la solidarietà della Confederazione delle Libere Associazioni Artigiane Italiane al popolo greco, afferma categoricamente la piena responsabilità della situazione in capo ai governi che si sono succeduti negli ultimi decenni.
Fortunatamente rispetto agli anni passati la quota di titoli di stato greci posseduta dagli italiani si è ridotta e anche l’esposizione della nostre banche al debito greco è diminuita, dunque oggi un default greco avrebbe un impatto meno diretto e immediato sul nostro Paese rispetto al passato. Diverso è il discorso per i rapporti commerciali già in atto con la Grecia, che sarebbero così messi in pericolo, ma la quota di esportazioni italiane nel Paese vale solo lo 0,9% del totale, dunque una cifra relativamente bassa. Ciò non toglie la necessità di non optare per eventuali aumenti di tasse che comporterebbero la sgradita conseguenza di scaricare il debito greco sulle imprese europee.
“Comprendiamo – sottolinea Accornero –, che il concetto di Europa unita debba considerare anche azioni solidali nei confronti di Paesi in difficoltà, ma riteniamo inaccettabile un salvataggio che faccia ricadere i costi del taglio o addirittura dell’annullamento del debito greco sulle spalle dei contribuenti comunitari e delle attività produttive, anch’essi segnati da anni di crisi economica e stagnazione.”
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