Sistri, di proroga in proroga si è arrivati al 3 marzo 2014. Insomma, mentre per le aziende con più di 10 dipendenti il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi sarà attivato dal primo ottobre prossimo, per le imprese più piccole la scadenza si allunga fino al 3 marzo dell’anno prossimo.
Lo stabilisce un decreto del ministro dell’Ambiente Corrado Clini che, tra l’altro, sospende “ufficialmente” il pagamento dei contributi d’iscrizione al sistema per tutto il 2013.
Intanto, dal 30 aprile saranno avviate, per entro il 30 settembre, le procedure di verifica per l’aggiornamento dei dati delle imprese per le quali il sistema partirà ad ottobre. Dal 30 settembre al 28 febbraio 2014 sarà effettuata analoga verifica per tutte le altre imprese. Le imprese che trattano rifiuti non pericolosi potranno comunque utilizzare il Sistri, su base volontaria, dal primo ottobre prossimo. Comunque, fino all’entrata in funzione del Sistri è necessario proseguire con il vecchio sistema di registrazione.
Una decisione del Governo uscente che non può che essere contestata dalla Claai: “Cosa è cambiato rispetto a 3 mesi fa, quando lo stesso ministro Passera disse che questo strumento ‘non è adatto a molte aziende, soprattutto di piccola e media dimensione’? E cosa è cambiato da un punto di vista strutturale, visto che questo sistema non ha mai funzionato?” chiede Marco Accornero segretario generale della Claai .
Inoltre restano alcuni nodi da risolvere, come quello delle aziende che hanno già pagato il contributo nonostante il sistema non sia mai entrato in funzione.
“Non smetteremo di fare pressioni perché quei contributi versati vengano restituiti o compensati con le quote future” continua Accornero che aggiunge: “Questo strumento, per come pensato fino ad oggi è complesso e sovradimensionato per impegno e risorse rispetto alle modeste quantità di rifiuti smaltiti da molte imprese del nostro settore”.
Il Sistri, infatti, stava per entrare in piena operatività, dopo una serie di rinvii stabiliti a partire dal 2009. A causa delle difficoltà operative riscontrate nella fase di avvio sperimentale, il Ministero dell’Ambiente aveva richiesto lo scorso maggio alla DigitPa (l’ente nazionale per digitalizzazione pubblica) una valutazione sulla funzionalità del sistema e i tempi non sono risultati compatibili con la prevista entrata in funzione lo scorso luglio.