L’articolo 3 della legge 17/2007 proroga ulteriormente l’entrata in vigore dell’Albo degli installatori. La scadenza infatti è stata differita dal 31 maggio 2007 al 31 dicembre 2007.
Non sarà certamente sfuggito agli operatori della categoria degli installatori ma, crediamo anche agli altri lettori del nostro giornale, che quanto pubblicato qui sopra suona un po’ come un “tormentone2 di questi ultimi anni.
Infatti la notizia delle procedure per l’istituzione dell’Albo degli Installatori risale al dicembre 004 e subito suscitò un certo sconcerto tanto che la CLAAI si attivò immediatamente per esprimere il disappunto per le modalità previste dal provvedimento che risultavano di fatto un nuovo obbligo burocratico (come non ce ne fossero già abbastanza…).
Ne sortì quasi subito una proroga che spostò al 1° luglio 2005 l’entrata in vigore della disposizione. Da allora, con cadenza pressoché semestrale, la data è slittata fino a questa ultima proroga al 31 dicembre 2007.
La nostra organizzazione, attraverso numerose prese di posizione pubbliche, aveva da un lato espresso apprezzamento rispetto all’idea di costituire un albo ufficiale degli installatori, ma nel contempo aveva anche sottolineato l’inutilità di un adempimento che obbliga i titolari d’impresa già in attività a istruire una pratica per chiederne l’iscrizione che, peraltro verrà formalizzata solo dopo un anno.
In fondo sarebbe bastato, e tutt’ora basterebbe, un trasferimento automatico dei nominativi iscritti al già esistente Albo delle Imprese Artigiane e al Registro delle Imprese con queste caratteristiche di attività, magari comunicando l’inserimento all’artigiano installatore, per preservare centinaia di migliaia di operatori del settore dall’ennesimo obbligo. E questo anche perché le imprese artigiane, in stragrande maggioranza composte da pochissime unità e spesso addirittura solo di tipo familiare, devono fare i conti con il tempo e le energie spese per fronteggiare complessi percorsi burocratici spesso evitabili come in questo caso.
Il fatto che l’adempimento continua a subire deroghe è la dimostrazione lampante che il buon senso ogni tanto prevale e che forse le nostre perplessità non erano poi così infondate, anche se non è certamente facendo slittare in continuazione la scadenza che si risolve il problema.
Ecco perchè auspichiamo che sulla questione si faccia definitivamente chiarezza riconsiderando le procedure e rimuovendo definitivamente questa “spada di Damocle” che pende sul capo di decine di migliaia di operatori del settore.