di ACHILLE CAPONE
Da più di un anno, precisamente dall’approvazione della “legge Finanziaria Regionale per l’anno 2002” (che ha sospeso i benefici previsti dalla legge 28/87), non sono attivi incentivi regionali a favore delle imprese artigiane che investono in macchinari, attrezzature, impianti, ecc.
Ora, sembra, che la situazione stia per sbloccarsi. Qualche settimana fa si è svolta una riunione con la struttura dell’Assessorato Regionale all’Artigianato per discutere e concordare i criteri e le modalità d’applicazione del “nuovo regime d’aiuto in favore dell’artigianato campano”; terminata tale fase sarà emanato dalla Giunta Regionale apposito bando.
Il “regime d’aiuto”, approvato con delibera della Giunta Regionale nel novembre 2001, sostituisce il titolo I° della legge numero 28/87 e, adottando criteri e modalità più moderni, dovrebbe, per la certezza dei tempi di decisione e di erogazione, determinare lo sviluppo di quelle imprese artigiane disponibili ad investire. In tal senso giova ricordare che l’esito dell’istruttoria è previsto entro 60 giorni e gli investimenti devono essere realizzati entro un massimo di 15 mesi.
Possono accedere agli incentivi la, quasi, totalità delle imprese artigiane con l’esclusione delle attività connesse alla produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti elencati nell’allegato I del trattato europeo.
Gli investimenti ammissibili sono: a) l’acquisto dell’area su cui insiste l’unità produttiva; b) l’acquisto dell’immobile o la realizzazione di opere murarie di impianto, ampliamento e ammodernamento dell’unità produttiva; c) acquisto di macchinari e attrezzature; d) opere murarie necessarie all’installazione di nuovi macchinari; e) impianti volti a prevenire e/o eliminare gli inquinamenti; f) installazioni idonee all’utilizzazione integrata delle fonti energetiche; g) unità e sistemi elettronici per l’elaborazione dei dati; h) programmi per elaboratore e servizi di consulenza per l’informatica; i) servizi finalizzati all’adesione di un sistema di gestione ambientale.
I criteri di premialità in fase di valutazione sono sei: 1) investimento realizzato da impresa artigiana costituita in forma di cooperativa, consorzio, società consortile; 2) incremento occupazionale; 3) ammontare dell’investimento min. € 25.000 e max €. 250.000; 4) delocalizzazione dell’attività dal centro abitato ad area attrezzata; 5) investimento comportante l’adesione a sistemi di certificazione ambientale, di prodotto e di processo; 6) settori dell’artigianato tradizionale di qualità.
Le agevolazioni previste sono di tre tipi: contributo in conto capitale pari al 20 per cento dell’investimento, credito d’imposta (bonus fiscale) pari al 40 per cento dell’investimento e contributo misto tra conto capitale e credito d’imposta pari al 30 per cento.
Fin qui, possiamo affermare tutto bene. Esiste, solo, una questione principale.
Di quante risorse sarà dotato il “regime di aiuti”?
Nel bilancio regionale di previsione per il 2003 sono state stanziate, nell’apposito capitolo (cap. 4052), poco più di un milione di euro. Tale cifra, ovviamente, è del tutto insufficiente.
L’assessore Alois deve mettere in atto tutte le iniziative possibili per dotare il “regime d’aiuto” di risorse adeguate e sufficienti. Come Claai, riteniamo necessario uno stanziamento di 30 milioni di euro che determinerebbe più di 100 milioni di investimenti. Tali investimenti comporterebbero, sicuramente, lo sviluppo e l’adeguamento delle imprese artigiane con una crescita consistente sia delle produzioni sia dell’occupazione.
Il capitolo del bilancio regionale 2003 dal quale potere attingere le risorse necessarie, riteniamo, può essere, sicuramente, il “fondo unico per le attività produttive….” (cap. 4198).
La Claai Campania, è disponibile sia a supportare, con tutte le sue strutture organizzate, le iniziative che l’assessore Alois vorrà mettere in essere sia ad attrezzare adeguati uffici per assistere le imprese artigiane che intendono investire.
In un momento come quello attuale, caratterizzato da una crisi dei consumi interni e da un calo sensibile delle esportazioni, investire adeguatamente sulle imprese artigiane è sicuramente la scelta più oculata e non potrà che determinare positivi risultati.
Noi, come Associazione dell’artigianato e delle Pmi, siamo disponibili a fare per intero la nostra parte speriamo che altrettanto voglia fare la Regione Campania.