Un provvedimento per ribadire la denuncia all’odioso fenomeno dei “falsi”
Per i compratori di merce contraffatta le sanzioni previste dalla legge cominciano a farsi serie. Grazie ad una iniziativa a livello europeo è stato infatti raggiunto l’obiettivo di elevare sensibilmente l’ammontare dell’ammenda a carico di chi commette questa infrazione. L’ammenda è stata infatti elevata da 100 a 500 euro.
Intendiamoci, ci troviamo di fronte ad un correttivo legislativo che vuole rappresentare un forte valore simbolico e che si propone proprio di sollecitare una maggior attenzione e rigidità, anche nelle autorità che sono preposte a combattere e avversare il gravissimo fenomeno della contraffazione che nel nostro Paese colpisce soprattutto l’artigianato di qualità e che, negli ultimi tempi ha manifestato una preoccupante trend a crescere. E’ ormai chiaro e comprovato che le imprese italiane sono costrette a subire la concorrenza sleale in gran parte proveniente dai mercati asiatici (dove, tra l’altro, non si rispettano i diritti dei lavoratori e sono all’ordine del giorno denunce pubbliche di sfruttamento anche di minori). Com’è noto il nostro sistema economico e di mercato e la nostra tradizione possono mantenere competitività puntando sulla qualità gli articoli e la qualità si esprime spesso anche attraverso i marchi (che, a loro volta sono sostenuti dall’attività di tanti artigiani italiani che operano in regime di sub fornitura NDR).
Da qui è evidente quanto le merci contraffatte, gettate sul mercato a prezzi ridicoli e senza alcun requisito di qualità mettano fuori gioco i nostri lavoratori e le aziende nazionali. La contraffazione è un fenomeno odioso e pertanto va combattuta su ogni fronte anche sanzionando chi ne beneficia a livello di acquisti.
Dobbiamo renderci conto che acquistare prodotti contraffatti è come comperare merce rubata da un ricettatore. Si tratta di cambiare mentalità e liberarsi da quel permissivismo che talvolta induce ad acquisti che sono in tutto e per tutto una grave irregolarità.
Da qui almeno la proposta di elevare la sanzione, che prima era fissata ad un livello irrisorio con la speranza che venga applicata, ad iniziare dai Comuni, attraverso la polizia municipale e possa davvero funzionare da deterrente.