Su iniziativa del Senatore Cosimo Latronico, la CLAAI ha promosso due emendamenti, presentati in sede di revisione alla manovra Finanziaria, al fine di attenuare i preoccupanti effetti di due provvedimenti che potrebbero gravare sulle imprese artigiane.
In particolare le due proposte di modifica riguardano:
OBBLIGO DI FATTURE TELEMATICHE
Stando al provvedimento inserito nella Manovra moltissimi artigiani dovranno adeguarsi a complesse procedure telematiche per ottemperare alla disposizione che impone la trasmissione tramite PC agli uffici del fisco di tutte le fatture che superano i 3.000 euro.
Le piccole imprese artigiane, già gravate dalla pesante crisi, si vedrebbero imporre una complessa procedura non che di dotarsi di password e chiavette che consentano di collegarsi direttamente con il Fisco per inviare la documentazione; sempre sperando di non perdere altro tempo impegnandosi in più tentativi.
Oppure, a titolo certamente oneroso, affidarsi a centri di elaborazione e servizio che provvedano all’inoltro.
Considerando che l’imprenditore artigiano non può permettersi di riversare tempo ed energie per svolgere mansioni di contabile soprattutto perchè, per legge e peculiarità della sua professione, lavora in prima persona alla sua produzione, si chiede:
All’art. 21 (Comunicazioni telematiche all’Agenzia delle Entrate), laddove si legge:”….importo non inferiore a euro tremila….”, SOSTITUIRE con “….importo non inferiore a euro settemila….”.
RITENUTA FISCALE PER LE IMPRESE ARTIGIANE DELL’EDILIZIA
Un provvedimento inserito nella Manovra prevede dal 1° luglio prossimo l’applicazione di una ritenuta fiscale del 10% sui bonifici bancari o postali effettuati dai clienti a favore degli artigiani che hanno effettuato interventi di ristrutturazione edilizie, ritenuta che verrà direttamente dirottata alle Entrate.
Solo in un secondo tempo, in sede di denuncia fiscale dell’imprenditore, la cifra verrà scalata con procedimenti che per ora non sono stati ancora definiti.
Si tratta di un anticipo di liquidità che, peraltro, potrebbe essere anche superiore alla somma dovuta al Fisco, dando luogo a possibili e numerosi casi di complesse procedure di richiesta di rimborso per credito d’imposta.
Considerando che il settore delle aziende operanti nell’edilizia è tra quelli che più duramente sta pagando il prezzo della crisi, si propone di dimezzare l’entità della suddetta ritenuta per cui:
All’art. 25 (Contrasto di interessi), laddove si legge: “…operano una ritenuta del 10 per cento a titolo…”, SOSTITUIRE con “…operano una ritenuta del 5 per cento a titolo…”,