Dichiarazione di Accornero
Stando al provvedimento inserito nella Manovra governativa sembra proprio che moltissimi artigiani dovranno attrezzarsi per far fronte a complesse procedure telematiche per ottemperare alla disposizione che impone la trasmissione tramite PC agli uffici del fisco di tutte le fatture che superano i 3.000 euro.
“Non ci sembra proprio il momento di gravare sulle nostre piccole imprese con ulteriori obblighi e complicazioni che comportano dispendio di tempo ed energie – commenta Marco Accornero, segretario generale della Claai – Stiamo già raccogliendo preoccupatissime rimostranze dei nostri associati che vedono nell’eventuale approvazione del provvedimento una ulteriore penalizzazione nella loro già difficile gestione d’azienda. Infatti sembra proprio che la nuova procedura oltre all’obbligo di redarre fatture elettroniche, imponga una complessa procedura non che di dotarsi di password e chiavette che consentano di collegarsi direttamente con il Fisco per inviare la documentazione; sempre sperando di non perdere altro tempo impegnandosi in più tentativi. Oppure, a titolo certamente oneroso, affidarsi a centri di elaborazione e servizio che provvedano all’inoltro.
Non è la prima volta che le nostre piccole imprese, spesso familiari, si trovano a dover far fronte ad adempimenti complessi che pregiudicano il lavoro quotidiano (vedi il recente provvedimento per la denuncia telematica dei rifiuti, il SISTRI, che sta creando non pochi grattacapi). Non bisogna dimenticare che l’imprenditore artigiano non può permettersi di passare il suo tempo a fare il contabile anche perchè, per legge e peculiarità della sua professione, lavora in prima persona alla sua produzione”.
Ora attendiamo, ma non passivamente, la definizione dell’impianto complessivo della Manovra ma fin da ora stiamo adoperandoci affinché questo provvedimento venga eliminato o, al limite, che si elevi il tetto minimo della fattura almeno a 7/8 mila euro riducendo in tal modo il ricorso alla procedure telematiche”.