A quattro anni dalla sua ultima visita l’onorevole Maurizio Sacconi – Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali – è tornato ad incontrare i dirigenti della CLAAI. Ci è ritornato volentieri, in quella sala dedicata al suo caro amico Gabriele Lanfredini, storico segretario della nostra organizzazione ed ha aperto numerose rassicuranti pagine di un’agenda di impegni e obiettivi che riguardano da vicino la realtà artigiana e che vanno nella direzione di un rilancio dell’identità dei mestieri, della formazione, del riavvicinamento dei giovani alle professioni.
In sala oltre ai principali dirigenti milanesi della nostra organizzazione e ai rappresentanti delle categorie, erano presenti esponenti della CLAAI giunti da numerose parti d’Italia, tra cui: Rocco Maurelli (segretario generale della CLAAI Puglia), Achille Capone (responsabile Rapporti Istituzionali della CLAAI Campania), Orazio Platania (presidente regionale della CLAAI Sicilia), Amedeo Faenza (vice presidente della CLAAI Modena), Marco Amigoni (presidente della CLAAI Bergamo), Walter Mariani (presidente CLAAI – Unione Artigiani di Monza e Brianza). Il ministro sacconi era accompagnato dal Capo della sua segreteria tecnica, Lorenzo Malagola.
“Sto lavorando perché il lavoro torni al vertice dell’attenzione – ha precisato il ministro – Lavoro come realizzazione professionale ma anche come parte del processo educativo, della crescita della persona. E quando parlo di lavoro parlo anche di manualità e quindi di artigianato. Indipendentemente dalle scelte di studi, i giovani devono avere l’occasione di verificare eventuali attitudini al lavoro manuale…poi potranno fare altro ma devono poter “provare”.
In vetta ai miei obiettivi c’è un netto rafforzamento della formazione – ha proseguito il ministro Sacconi – Un tavolo Stato Regioni, tra breve, analizzerà una serie di investimenti in questo senso. Sarà anche importante recuperare quell’idea del “canale due” per la formazione, una via alternativa al pubblico, su basi privatistiche garantite, più agile… E comunque sono al vostro fianco quando affermate che la formazione si fa in bottega, sui luoghi di lavoro.
Relativamente alla crisi stiamo lavorando per salvaguardare la base occupazionale e la tenacia degli imprenditori artigiani ci sta aiutando. Abbiamo cercato di contrastare la drammatica deriva delle banche. Vogliamo che tornino ad essere riferimento per il territorio e non entità chiuse nei circuiti finanziari. In tal senso è importante valorizzare e incentivare strutture come le vostre Cooperative di Garanzia. Credo che, infine, un aiuto e un po’ di sollievo arriverà sul fronte fiscale in quanto ribadiamo che gli studi di settore devono essere considerati come indicatori e non come strumenti diretti di accertamento e, per di più, stiamo avviando la loro rinegoziazione per alleggerirne la gravosità sulle imprese”.