Da gennaio numerose agevolazioni per le imprese europee
QUESTI SARANNO I VANTAGGI DOVUTI ALL’ARRIVO DELL’EURO
Abbattimento dei costi di cambio e delle limitazioni doganali
Nel vecchio continente internazionalizzazione senza frontiere
Il nuovo anno si apre con grandi prospettive per il commercio internazionale.
Se uno dei criteri per misurarne l’interesse nei diversi ambiti istituzionali può essere il parametro degli stanziamenti di bilancio, allora è corretto dire che l’attenzione per l’export è confermata anche per il 2002 e presenta un trend in forte crescita.
Basti pensare, infatti, che a dicembre il Consiglio dei ministri ha approvato per il prossimo triennio lo schema di disegno di legge sull’internazionalizzazione, che metterà a disposizione complessivamente poco più di 46 milioni di euro.
Le iniziative finanziate dal “pacchetto export” toccano le diverse fasi di approccio all’internazionalizzazione: dagli incentivi per la formazione di giovani (6 milioni di euro) a quelli per l’imprenditoria giovanile (14,1 milioni di euro), dagli sportelli unici all’estero – denominati Sportello Italia – per fronteggiare le richieste degli imprenditori italiani che intendono operare in uno specifico Paese, al supporto finanziario per il coordinamento di attività promozionali e progetti di investimento pluriennale di settore o filiera.
L’iter procedurale è ancora lungo: si attende l’analisi ed il vaglio della Conferenza Stato Regioni, poi un nuovo passaggio per il Consiglio dei ministri ed infine il voto del Parlamento.
Il 2002 è l’anno dell’euro con la circolazione effettiva di monete e banconote a partire dal primo gennaio.
Questo significa, per le imprese, che l’introduzione della moneta unica faciliterà il commercio internazionale, rappresentando un momento fondamentale per il rafforzamento del Mercato Unico Europeo.
I benefici sono tutt’altro che trascurabili, anche se forse poco comprensibili nell’immediato.
L’unione monetaria permette, infatti, agli operatori economici dei dodici Paesi aderenti ad Eurolandia di utilizzare per tutte le transazioni economiche l’euro.
Gli scambi intracomunitari verranno facilitati sotto diversi aspetti: nessun controllo doganale, nessuna limitazione di trasporto, stesse norme tecniche, stessa moneta.
L’Unione Europea, come unico grande mercato continentale, offre la possibilità di allargare gli sbocchi commerciali.
Questo spingerà verso una maggiore concorrenza tra imprese, che si tradurrà spontaneamente in miglioramenti in termini di efficienza del sistema produttivo.
Come già accade dal primo gennaio 1999, poi, i rapporti di conversione tra le valute Uem sono fissi ed immodificabili, ciò significa che sono scomparsi i costi di conversione valutaria (le commissioni di cambio) e quelli legati ai rischi di cambio per le transazioni tra Paesi aderenti.
Altro effetto positivo derivante dall’integrazione finanziaria e particolarmente rilevante per le Piccole imprese è la competizione fra istituti di credito.
Questo ulteriore fattore favorirà l’accesso al credito ed il costo dei finanziamenti.
1 euro = 40,3399 franchi belgi
= 1,95583 marchi tedeschi
= 166,386 pesetas spagnole
= 6,55957 franchi francesi
= 0,787564 sterline irlandesi
= 1936,27 lire italiane
= 40,3399 franchi lussemburghesi
= 2,20371 fiorini olandesi
= 13,7603 scellini austriaci
= 200,482 escudos portoghesi
= 5,94573 marchi finlandesi
= 340,750 dracme greche
Valeria Godono
dal Notiziario CLAAI – Gennaio 2002